Ghini contro il politicamente corretto: “Una dittatura come il fascismo”
Massimo Ghini non le manda a dire. Durante la conferenza stampa del film “30 anni (di meno)”, l’attore ha espresso un’opinione piuttosto netta sul politicamente corretto, definendolo una “dittatura” e paragonandolo al fascismo. “Ho un odio feroce per la formula del politicamente corretto, una stronzata arrivata dagli americani, che andrebbe semplicemente tradotta nella differenza tra educazione e maleducazione, cultura e non cultura”, ha affermato Ghini. “Il politicamente corretto è una dittatura, scrivo politicamente corretto perché sono d’accordo con chi comanda. Durante il fascismo erano tutti politicamente corretti”.
“30 anni (di meno)”: una commedia con un tocco di fantascienza
“30 anni (di meno)” è una commedia diretta da Mauro Graiani, con un cast stellare che include, oltre a Massimo Ghini, Antonio Catania, Claudio “Greg” Gregori, Claudio Casisa, Claudio Colica, Nino Frassica, Giulia Elettra Gorietti, Milena Miconi, Federica Cifola, Leonardo Ghini e Nadia Rinaldi. Il film racconta la storia di tre sessantenni, Diego, Marco e Maurizio, che, grazie a delle pillole cinesi acquistate online, si ritrovano ringiovaniti di 30 anni. La commedia si inserisce nel filone degli “age swap movies”, film che trattano il tema del cambiamento di età dei personaggi.
Le difficoltà del cinema italiano: Ghini difende la commedia all’italiana
Ghini ha poi commentato le difficoltà che stanno incontrando in sala le commedie italiane, con poche eccezioni come “Un mondo a parte”. “Forse a volte non era fatta bene, bisogna anche saperla fare, comunque mi pare che le difficoltà ci siano per il cinema italiano in generale”, ha osservato l’attore. Ghini ha poi espresso la sua opinione sul genere della commedia, criticando la divisione tra “buoni” e “cattivi” che si è creata nel mondo del cinema italiano, con chi faceva cinema impegnato e chi commedie, spesso mescolate alla farsa. “Un errore che si è fatto per anni in questo Paese è dividere tra buoni e cattivi quelli che facevano il cinema impegnato e chi la commedia, mescolandoci però anche la farsa, che comunque è un genere nobilissimo”, ha detto Ghini. “La nostra commedia, che poi è stata chiamata all’italiana, è quella capace di unire anche la risata alla tragedia finale, che può trattare ogni tema, capace di comprendere tutto”.
Il dibattito sul politicamente corretto
Le parole di Massimo Ghini riaccendono il dibattito sul politicamente corretto, un tema che divide l’opinione pubblica. Se da un lato c’è chi lo vede come un modo per promuovere l’inclusione e la sensibilità verso le minoranze, dall’altro c’è chi lo percepisce come una forma di censura e di limitazione della libertà di espressione. È importante ricordare che il politicamente corretto non è un concetto monolitico, ma un insieme di norme e comportamenti che variano a seconda del contesto e del tempo. È fondamentale affrontare questo tema con apertura mentale e rispetto per le diverse opinioni, cercando di trovare un punto di equilibrio tra il diritto alla libertà di espressione e la necessità di evitare discriminazioni e offese.