La sentenza
Il professore Massimo Galli, noto infettivologo e figura di spicco durante la pandemia di Covid-19, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per il reato di falso ideologico. La sentenza, emessa dal Tribunale di Milano, riguarda il caso dei presunti concorsi pilotati alla facoltà di medicina dell’Università Statale di Milano. Galli è stato assolto dalle accuse di turbativa d’asta e abuso d’ufficio.
Le dichiarazioni di Galli
Il professore ha commentato la sentenza con una dichiarazione di serenità, affermando di aver dimenticato di correggere un orario e che, se per chiudere la questione era necessaria una condanna, il falso era l’unica possibilità rimasta. Ha inoltre annunciato la sua intenzione di presentare ricorso in appello.
Il contesto del caso
Il caso dei presunti concorsi pilotati alla facoltà di medicina dell’Università Statale di Milano ha avuto un notevole impatto mediatico. L’inchiesta ha riguardato la selezione di docenti e ricercatori, con accuse di favoritismi e irregolarità. La condanna per falso riguarda un’errata indicazione di orario in un documento, mentre l’assoluzione dalle altre accuse suggerisce che il Tribunale non ha ritenuto sufficienti le prove per dimostrare la turbativa d’asta o l’abuso d’ufficio.
Considerazioni
La condanna di Massimo Galli per falso solleva interrogativi sulla complessità del sistema universitario italiano e sulla gestione dei concorsi. È importante ricordare che la sentenza è di primo grado e che l’infettivologo ha annunciato ricorso in appello. Sarà interessante seguire l’evolversi della vicenda e le eventuali motivazioni che il Tribunale fornirà in merito alla condanna.