L’assoluzione di Galli e la condanna per falso
Il Tribunale di Milano ha assolto Massimo Galli dall’accusa di turbativa d’asta o abuso di ufficio, ma lo ha condannato a 1 anno e 4 mesi, con pena sospesa e non menzione, per falso in relazione a un verbale con un orario non rettificato. Il processo riguardava un filone dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati alla Facoltà di Medicina dell’università Statale di Milano. Galli, che fu in prima linea durante la pandemia di Covid, ha commentato la sentenza affermando di essere stato condannato “per essermi dimenticato di correggere un orario”. Il professore ha espresso soddisfazione per l’assoluzione del suo ex collaboratore Agostino Riva, che era accusato di aver vinto il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente in modo ‘pilotato’.
L’assoluzione di Riva e le considerazioni sulla turbativa d’asta
Il Tribunale ha assolto Agostino Riva da tutte le accuse, con la formula “perché il fatto non sussiste”. I difensori di Galli hanno sottolineato l’importanza della caduta dell’accusa di turbativa d’asta, ritenendo che la Cassazione e la giurisprudenza non considerino applicabile tale reato ai concorsi universitari. Il legale di Riva ha osservato che se il Tribunale avesse ritenuto ci sia stata qualche anomalia nell’assegnazione del bando, avrebbe dovuto derubricare in abuso in atti d’ufficio. La legge voluta da Nordio, che avrebbe eliminato la fattispecie di abuso in atti d’ufficio, non è ancora stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Le motivazioni della sentenza e il futuro del processo
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. I difensori di Galli hanno definito il falso come “innocuo” e legato a un verbale del 14 febbraio di cui i giudici hanno disposto la distruzione. Sembra che il collegio abbia ritenuto che non ci sia stato alcun reato, a parte un falso per una “formalità”, in quanto la turbativa d’asta non sarebbe applicabile ai concorsi universitari e non ci sono prove di altre irregolarità.
Considerazioni sul processo e sulla giustizia
Il processo di primo grado sui presunti concorsi pilotati alla Statale di Milano si è concluso con un verdetto controverso. L’assoluzione di Galli dall’accusa di turbativa d’asta o abuso di ufficio, ma la condanna per falso, solleva interrogativi sull’interpretazione della legge e sull’applicazione della giustizia in casi complessi. La sentenza, che sarà ulteriormente analizzata con la pubblicazione delle motivazioni, potrebbe avere un impatto significativo sulla giurisprudenza in materia di concorsi universitari.