Protesta contro il discorso di una leader liberale
L’eurodeputata rumena Diana Iovanovici-Șoșoacă, del partito di ultradestra Sos Romania, è stata espulsa dall’emiciclo del Parlamento Europeo a Strasburgo dopo aver interrotto più volte il discorso della leader liberale Valerie Hayer. La deputata rumena ha indossato una museruola e mostrato due icone sacre, gridando “noi crediamo in Dio”. L’episodio ha suscitato sconcerto e polemiche tra i presenti.
La reazione del Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo ha condannato l’azione dell’eurodeputata rumena, definendola “un’offesa alla dignità dell’istituzione”. Gli usceri hanno accompagnato la Iovanovici-Șoșoacă fuori dall’emiciclo dopo che ha continuato a interrompere il discorso della Hayer, nonostante le ripetute richieste di calmarsi. La deputata rumena ha poi rilasciato una dichiarazione in cui ha giustificato il suo comportamento, affermando di voler “difendere i valori cristiani”.
Il contesto politico
L’episodio si inserisce in un contesto di crescente polarizzazione politica in Europa, con l’ascesa di partiti di estrema destra e la diffusione di discorsi d’odio. La Iovanovici-Șoșoacă è nota per le sue posizioni controverse, che includono l’opposizione alle misure anti-Covid e la difesa di teorie del complotto. Il suo comportamento al Parlamento Europeo ha suscitato critiche da parte di diversi politici e osservatori, che lo hanno definito “inaccettabile” e “una minaccia alla democrazia”.
Considerazioni personali
Questo episodio, oltre a sollevare questioni di decoro parlamentare, evidenzia la crescente polarizzazione politica in Europa. L’utilizzo di simboli religiosi come strumento di protesta, in un contesto istituzionale, solleva interrogativi sulla strumentalizzazione della fede a fini politici. È importante riflettere sulle conseguenze di tali azioni, che rischiano di alimentare l’odio e la divisione, minacciando il dialogo e la collaborazione tra le diverse forze politiche.