L’assoluzione dei medici della Clinica Pineta Grande
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” nei confronti di sei medici della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno, accusati della morte di Ferdinando Del Pezzo avvenuta il 17 novembre 2016. I medici assolti sono Cristiano Giardiello, Alessandro Borrelli, Domenico De Vito, Viviana Ventriglia, Ottavia Ferrone e Salvatore Di Maio.Secondo l’accusa, il primo chirurgo Giardiello avrebbe reciso la milza del paziente durante l’intervento di gastroplastica laparoscopica, provocando un’emorragia reattiva. Gli altri medici, addetti al reparto di terapia intensiva, sarebbero stati accusati di non aver valutato correttamente il quadro clinico del paziente, non rilevando il crollo dell’emoglobina e non disponendo un’ecografia per verificare la presenza di emorragie.
La tesi difensiva accolta dal giudice
Il giudice Federica Villano ha accolto la tesi difensiva, secondo cui l’evento che ha causato la morte di Del Pezzo sarebbe stato improvviso e imprevedibile. La difesa, rappresentata dagli avvocati Claudio Sgambato, Luigi Sena e Maria Concetta Nitti, ha sostenuto che non vi erano elementi per ritenere che i medici avessero agito con negligenza o imperizia.La sentenza di assoluzione si basa quindi sulla convinzione del giudice che la morte del paziente non sia stata causata da errori medici, ma da un evento imprevedibile e non imputabile ai medici coinvolti.
Un caso complesso con diverse interpretazioni
La vicenda giudiziaria relativa alla morte di Ferdinando Del Pezzo presenta un quadro complesso, con due interpretazioni contrastanti sull’accaduto. La Procura aveva sostenuto una tesi di responsabilità medica, mentre la difesa ha convinto il giudice che l’evento fosse imprevedibile. Questo caso evidenzia la difficoltà di stabilire con certezza le cause di un decesso in ambito medico, soprattutto quando si tratta di eventi improvvisi e imprevedibili.