Padiglioni prefabbricati per oltre 100 Paesi
Sull’isola di Yumeshima, sede dell’Expo di Osaka 2025, sono stati presentati alla stampa i nove padiglioni di tipo B e C realizzati dagli organizzatori e destinati ad essere affittati ai Paesi partecipanti. Il primo padiglione di tipo B è stato consegnato alla Giordania, che sta per iniziare i lavori interni e l’allestimento della propria esposizione.
Oltre 100 nazioni e regioni hanno scelto di optare per i padiglioni di tipo B e C, invece di costruire autonomamente i padiglioni di tipo A, come ha fatto l’Italia. I padiglioni di tipo B, destinati a singoli Paesi, sono edifici a un piano con uno stile simile a quello delle case a schiera, separati da un muro e con la possibilità di personalizzare sia gli interni che gli esterni. I padiglioni di tipo C, invece, sono condivisi da più entità e presentano un ingresso comune, in una struttura simile a quella di un centro commerciale, con spazi fruibili da diverse organizzazioni.
Calo dei padiglioni autocostruiti
A meno di un anno dall’inizio dell’Expo, il numero di Paesi che hanno intenzione di costruire padiglioni di tipo A è sceso a 53, rispetto ai 60 iniziali. Questo calo è attribuibile all’aumento dei costi dei materiali da costruzione e alla carenza di manodopera nel settore edile giapponese.
Date dell’Expo
L’Expo 2025 si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre.
Un’Expo con sfide logistiche
L’Expo di Osaka 2025 si presenta con sfide logistiche non indifferenti, come dimostra la scelta di molti Paesi di optare per padiglioni prefabbricati a fronte dell’aumento dei costi e della carenza di manodopera. Questo potrebbe suggerire una tendenza verso una maggiore standardizzazione nelle future esposizioni universali, con l’obiettivo di ridurre i costi e semplificare la logistica.