L’apertura dei lavori al Tecnopolo di Bologna
La prima giornata della ministeriale del G7 di Scienza e Tecnologia si è svolta al Tecnopolo di Bologna, con la partecipazione di ministri e capi delegazione di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea. I lavori sono stati aperti dalla ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha sottolineato l’importanza di un impegno comune per la ricerca e l’alta formazione, al fine di costruire un futuro più equo e sostenibile.
La ministra Bernini ha evidenziato l’obiettivo del G7 di trovare soluzioni comuni per rafforzare gli ecosistemi della conoscenza e della ricerca, garantendo un futuro più equo e sostenibile.
Temi in agenda e sessioni di lavoro
La prima giornata ha visto cinque sessioni dedicate a temi cruciali come la ricerca sulla sicurezza, le infrastrutture di ricerca e la cooperazione con l’Africa, con delegazioni Unesco e dell’Unione Africana. Il programma prevedeva anche una visita al supercomputer Leonardo e dimostrazioni sul funzionamento del quantum computing.
Tra i relatori di spicco si sono distinti Maria Leptin, presidente European Research Council, Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern di Ginevra, e Tzhilidzi Marwala, sottosegretario generale delle Nazioni Unite.
La seconda giornata sarà dedicata a sessioni conclusive, con discussioni su tecnologie emergenti, energia nucleare e spazio, oltre a un focus sugli oceani e la loro biodiversità. Si terrà inoltre la “Conference on Mediterranean and Atlantic Ocean Health and Coastal Resilience”
Le parole della ministra Bernini
La ministra Bernini ha sottolineato la necessità di seguire l’evoluzione della scienza tenendo sempre la persona al centro del sistema, con la scienza al servizio della persona e non viceversa. Ha poi parlato dell’importanza di garantire la sicurezza della ricerca, tutelando i ricercatori e promuovendo l’interoperabilità, ovvero la circolazione di ricercatori e dati scientifici tra i Paesi.
Ha inoltre evidenziato l’importanza delle infrastrutture di ricerca per attrarre e trattenere talenti, citando il supercomputer Leonardo come esempio di infrastruttura chiave. Infine, ha accennato al ruolo dell’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di un progresso scientifico legato alla qualità della medicina e della ricerca, con una scienza “aperta quanto possibile, chiusa quanto necessario” per garantire la sicurezza e l’integrità della ricerca.
Un’occasione per un futuro sostenibile
La ministeriale del G7 di Scienza e Tecnologia rappresenta un’importante occasione per i Paesi del G7 di collaborare su temi cruciali per il futuro del pianeta. L’attenzione posta su ricerca, alta formazione e tecnologie sostenibili dimostra la crescente consapevolezza dell’urgenza di affrontare le sfide globali con un approccio collaborativo e innovativo.