‘Palazzina LAF’ vincitore del Premio Cipputi 2024
Il Premio Cipputi 2024, dedicato alle opere cinematografiche che affrontano il tema del lavoro e ispirato al celebre operaio disegnato da Altan, è stato assegnato al film “Palazzina LAF” di Michele Riondino. La cerimonia di premiazione si è tenuta presso la Cineteca di Bologna nell’ambito della manifestazione “Sotto le stelle del cinema”, per il quarto anno consecutivo.
Il film, ambientato nella Taranto del 1997 in piena crisi dell’Ilva, sarà proiettato giovedì 11 luglio al Cinema Modernissimo alle ore 18:00 e in Piazza Maggiore alle ore 21:45. In quest’ultima occasione, il premio verrà consegnato al produttore Nicola Serra.
A seguire la proiezione di “Palazzina LAF”, verrà proiettato il film d’animazione “Manodopera (Interdit aux chiens et aux Italiens)” alla presenza del regista Alain Ughetto.
La motivazione della giuria
La giuria, composta da Altan, Cosimo Torlo (organizzatore del Premio Cipputi) e Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca), ha premiato “Palazzina LAF” per la sua capacità di “strappare il velo dell’omertà sul maggiore scandalo industriale italiano”.
Nella motivazione del premio si sottolinea come il film sia il frutto di sette anni di lavoro da parte di Palomar, basato su interviste, documenti e scritti di Alessandro Leogrande, oltre che sull’esperienza personale del regista, il cui padre lavorava all’Ilva. La giuria ha apprezzato il “sorprendente esordio registico” di Michele Riondino, uno dei migliori attori italiani, che ha saputo “trovare una propria lingua personale” nella messa in scena, nella fotografia, nei costumi e nella scrittura dei personaggi.
Il film è stato definito “necessario” perché rimette il lavoro al centro dell’attenzione nei suoi molteplici aspetti civili, sociali e politici, richiamando lo stile dei maestri del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta.
Un premio meritato per un film che racconta una realtà complessa
Il Premio Cipputi assegnato a ‘Palazzina LAF’ è un riconoscimento importante per un film che affronta un tema delicato e complesso come la crisi dell’Ilva e le sue conseguenze sociali. Il film, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una profonda conoscenza del contesto, si propone di dare voce a chi ha subito le conseguenze di un’industria pesante che ha lasciato un segno indelebile sul territorio e sulle persone.