L’Operazione Iron Rod
L’operazione Iron Rod, condotta dalla squadra mobile della questura di Cuneo e coordinata dalla Procura di Asti, ha portato all’arresto di un caporale marocchino accusato di aver picchiato un bracciante agricolo con un bastone di ferro, episodio ripreso da un cellulare. Il caporale è stato posto agli arresti domiciliari insieme ad un altro indagato di nazionalità macedone, mentre un terzo indagato, di nazionalità albanese, è stato sottoposto al divieto temporaneo di svolgere attività professionali.
Le tre indagini, avviate un anno fa dalla polizia mobile, sono partite da segnalazioni di sindacati e associazioni. Sono stati identificati circa una cinquantina di lavoratori, perlopiù di origine africana, che sarebbero stati vittime di sfruttamento.
Alloggi precari e trattenute salariali
In un fabbricato di proprietà dell’indagato macedone, situato a Mango, gli agenti hanno rinvenuto diciannove migranti, quasi tutti extracomunitari, che vivevano in condizioni igieniche precarie e ammassati. Nonostante le condizioni disagiate, i lavoratori erano costretti a pagare un affitto che veniva trattenuto dalla loro paga.
L’indagato macedone aveva installato un sistema di videosorveglianza domestico collegato al suo cellulare, con lo scopo di tenere sotto controllo i braccianti sfruttati sia sui campi che a casa. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti 16.000 euro in contanti nascosti nei cuscini e in una custodia per occhiali.
Vigneti di vini pregiati
I vigneti in cui i braccianti venivano sfruttati erano quelli di produzione di vini docg di alta qualità, tra cui Moscato, Barbera e Nebbiolo, quest’ultimo utilizzato anche per la produzione del Barolo.
Sfruttamento e lavoro nero nel settore agricolo
L’operazione Iron Rod mette in luce un problema purtroppo non nuovo: lo sfruttamento di braccianti agricoli, spesso in condizioni di lavoro nero e di precarietà. Il caso evidenzia come il settore agricolo, soprattutto in alcune zone d’Italia, sia terreno fertile per l’illegalità e lo sfruttamento di lavoratori vulnerabili. È importante che le autorità continuino a vigilare e a contrastare questo fenomeno, garantendo ai lavoratori i loro diritti e condizioni di lavoro dignitose.