Diminuzione delle assunzioni ma crescita dei contratti stabili
Il bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro, ha evidenziato a luglio un calo delle assunzioni offerte dalle imprese, con oltre 507mila contratti offerti, pari a un -13,3% rispetto allo stesso mese del 2023. Anche nel trimestre luglio-settembre si registra una flessione, con 1,3 milioni di contratti offerti (-10,6%).
Nonostante la diminuzione della domanda di lavoro, emerge un dato positivo: la quota di contratti a tempo indeterminato è in aumento, attestandosi al 18,1% del totale, con un incremento di 1,5 punti percentuali rispetto a luglio 2023. Il tempo determinato resta la forma contrattuale più diffusa, con 304mila unità, pari al 59,9% del totale.
Difficoltà nel reperimento dei profili ricercati
Le imprese hanno segnalato difficoltà nel reperire i profili ricercati per oltre 245mila assunzioni a luglio (il 48,4% del totale). La causa principale di questa difficoltà è la “mancanza di candidati”, che rappresenta il 32,3% dei casi, seguita dalla “preparazione inadeguata” dei candidati (12,7%).
Il mismatch occupazionale si concentra su alcuni gruppi professionali, in particolare gli operai specializzati (65,7% di difficoltà di reperimento), le professioni tecniche (54,3%) e i Dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (51,1%).
Professioni maggiormente difficili da reperire
Secondo il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior, tra le professioni più difficili da reperire si segnalano:
- Operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (77,8%)
- Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,6%)
- Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%)
- Fabbri ferrai costruttori di utensili (71,8%)
- Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (71,4%)
Un mercato del lavoro in transizione
I dati del bollettino Excelsior offrono uno spaccato interessante del mercato del lavoro italiano, che sembra essere in una fase di transizione. Da un lato, si registra una flessione della domanda di lavoro, probabilmente legata al contesto economico incerto e alle preoccupazioni legate all’inflazione. Dall’altro, si osserva un aumento dei contratti stabili, segno che le imprese, pur con cautela, stanno puntando su un modello di lavoro più duraturo. La difficoltà nel reperire i profili ricercati, soprattutto per mancanza di candidati, evidenzia la necessità di politiche mirate per colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in settori strategici come quello industriale e tecnico.