Il commercio internazionale in ripresa dopo la pandemia
Secondo il B7 Flash, elaborato da Confindustria e Deloitte in occasione della “G7 – Industry Stakeholders Conference”, il volume del commercio internazionale ha mostrato una crescita del 6,3% nel quarto trimestre del 2023 rispetto al picco pre-pandemico del terzo trimestre del 2019 e del 19,1% rispetto al livello medio del 2015. Nonostante un calo previsto del -1,2% nel 2023, si prevede una crescita del 2,6% nel 2024 e del 3,3% nel 2025.
Le sfide per il futuro del commercio internazionale
L’approfondimento di Confindustria e Deloitte evidenzia come la sfida principale per i prossimi anni sia quella di trovare un equilibrio sostenibile tra il rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica da un lato, e la preservazione dei principi liberali e dei mercati aperti dall’altro.
Le raccomandazioni del B7 Flash
Il B7 Flash raccomanda di rilanciare un sistema commerciale multilaterale efficiente e basato su regole, con l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) garante di queste regole. Si sottolinea l’importanza di sostenere gli investimenti esteri internazionali e di rafforzare la resilienza delle Catene Globali del Valore. Barbara Cimmino, vice presidente per Export e l’Attrazione degli investimenti di Confindustria, ha sottolineato la necessità di continuare ad implementare gli Accordi di Libero Scambio e di concordare urgentemente una riforma dell’OMC.
Il ruolo del G7 nella Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII)
Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7, ha evidenziato il ruolo di leadership che i G7 devono ricoprire nel garantire un commercio globale libero e sicuro, includendo attivamente i Paesi in via di sviluppo. In questo contesto, il B7 Flash sottolinea l’importanza del rinnovato impegno del G7 nella Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), che prevede un investimento di 600 miliardi di dollari entro il 2027 per colmare il divario infrastrutturale nei Paesi in via di sviluppo e sostenerne l’integrazione nell’economia globale.
Un equilibrio delicato
La ricerca di un equilibrio tra sicurezza economica e apertura dei mercati è un tema complesso e attuale. Da un lato, è comprensibile la necessità di garantire la sicurezza delle proprie economie e delle proprie catene di approvvigionamento, soprattutto in un contesto geopolitico incerto. Dall’altro, la chiusura dei mercati potrebbe avere conseguenze negative sull’economia globale, limitando la crescita e il benessere di tutti i Paesi.