Un miliardo di euro a rischio per la transizione energetica
Secondo le stime del presidente dell’Unem, Gianni Murano, la diffusione delle auto elettriche in Italia potrebbe comportare una perdita di introiti fiscali per lo Stato. Entro il 2030, con 4 milioni di auto elettriche circolanti, si stima una riduzione di 1 milione di tonnellate di carburanti e una diminuzione di circa 3,8 miliardi di euro di introiti dalle accise.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha espresso dubbi sullo stop ai motori endotermici previsto dal regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2, mentre il ministro dell’Economia ha anticipato che il governo sta già pensando a come gestire il tema delle accise in vista della diffusione della mobilità elettrica.
L’impatto sull’industria petrolifera
La transizione energetica avrà un impatto significativo anche sull’industria petrolifera. L’Unem stima un calo dei consumi di prodotti petroliferi di quasi 8 milioni di tonnellate entro il 2030, mentre i biocarburanti e altri carburanti low carbon dovrebbero aumentare da 1,7 milioni di tonnellate attuali a circa 6 milioni entro sei anni e a 8,8 milioni nel 2040.
Nel 2023, la fattura energetica delle imprese petrolifere è diminuita del 43% rispetto al 2022, attestandosi a 66,5 miliardi di euro. Il calo è dovuto principalmente alla flessione del prezzo del gas, mentre la fattura petrolifera si è attestata a 28,1 miliardi di euro.
La benzina torna a crescere
Nonostante la transizione energetica in atto, i consumi di benzina in Italia sono aumentati dell’11% nel 2023 rispetto al 2019, con un incremento di 830.000 tonnellate. Questo aumento è attribuibile alla ripresa del trasporto privato e alla crescente diffusione di auto ibride a benzina, che rappresentano oggi il 4% del parco circolante e il 39% delle nuove immatricolazioni.
Riforma della rete dei carburanti
L’Unem ha sollevato critiche riguardo alla rete autostradale italiana, con 500 aree di servizio che secondo l’associazione non funzionano correttamente e hanno prezzi dei carburanti non competitivi. In risposta, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un disegno di legge per una riforma organica della rete dei carburanti, che prevede un aumento delle forme alternative di carburante, incentivi per la dismissione di impianti obsoleti e la promozione di colonnine di ricarica elettrica e biocarburanti.
Un futuro incerto per le accise
La transizione energetica pone sfide importanti al sistema fiscale italiano, con la necessità di trovare nuove fonti di introiti per compensare la perdita delle accise sui carburanti tradizionali. La scelta di come gestire le accise sulle nuove forme di alimentazione, come l’elettrico, sarà un compito delicato per il governo, che dovrà bilanciare le esigenze di sostenibilità ambientale con le necessità di bilancio pubblico.