Richiesta di Detenzione Domiciliare per Vallanzasca
Gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, difensori di Renato Vallanzasca, hanno depositato un’istanza presso il Tribunale di Sorveglianza di Milano per ottenere la detenzione domiciliare per il 74enne ex boss della Comasina. La richiesta è motivata dalle condizioni di salute di Vallanzasca, che necessiterebbe di cure specifiche non disponibili nell’ambiente carcerario.
L’istanza presentata è di “differimento pena con detenzione domiciliare” in una struttura di cura già individuata dalla difesa. La decisione del Tribunale di Sorveglianza non è ancora stata fissata, ma potrebbe tenersi a settembre.
Precedenti Permessi Premio e Relazione Medica
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano, lo scorso 20 giugno, aveva già concesso a Vallanzasca di usufruire di permessi premio di dodici ore da trascorrere in una comunità terapeutica.
Secondo una relazione medica acquisita dai legali, l’equipe medica del carcere di Bollate ha evidenziato come l’ambiente carcerario sia “carente nel fornire” le cure e gli “stimoli cognitivi” necessari a Vallanzasca, che soffre di un decadimento mentale. I medici hanno quindi raccomandato il trasferimento in un “ambito residenziale protetto”, in un “luogo di cura esterno”, data la sua “patologia”.
Considerazioni
La richiesta di detenzione domiciliare per Renato Vallanzasca solleva questioni complesse relative al bilanciamento tra il diritto alla salute del detenuto e la sicurezza pubblica. È importante considerare sia le esigenze di cura di Vallanzasca, evidenziate dalla relazione medica, sia il suo passato criminale e l’impatto che la sua eventuale liberazione potrebbe avere sulla società. La decisione del Tribunale di Sorveglianza dovrà essere ponderata e basarsi su una valutazione accurata di tutti i fattori in gioco.