Malagò sulle intercettazioni: “Nessuna responsabilità da giustificare”
Il presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni in merito alle intercettazioni emerse sui Giochi invernali del 2026, affermando di non avere nulla da giustificare.
Secondo Malagò, le conversazioni emerse dalle intercettazioni sono “molto opinabili” e non meritevoli di considerazioni personali. Ha sottolineato che il ruolo e il modo di agire della Fondazione e del sottoscritto sono chiari, e che non c’è nulla da giustificare perché non c’è alcun attestato di responsabilità a suo carico.
Malagò sul decreto legge sulla Fondazione
Riguardo al decreto legge di Governo che dichiara la Fondazione Milano-Cortina una società privata e non pubblica, Malagò ha definito la questione “delicata”, ma ha aggiunto che non si poteva fare altro di fronte alla decisione del Governo.
“Cosa dovevamo fare se il Governo ha deciso di fare una norma per definire la natura privata della fondazione?”, ha affermato Malagò. “L’Italia è vittima di questa situazione perché qui nessuno ha truccato le carte. Che altro avremmo dovuto fare?”
Considerazioni
Le dichiarazioni di Malagò evidenziano la sua posizione di difesa rispetto alle accuse emerse dalle intercettazioni. La sua affermazione di non avere nulla da giustificare potrebbe essere interpretata come un tentativo di sminuire l’importanza delle intercettazioni e di distogliere l’attenzione da eventuali responsabilità. La sua posizione sulla natura privata della Fondazione, pur riconoscendo la delicatezza della questione, sembra suggerire una certa passività di fronte alle decisioni del Governo, senza esprimere un’opinione personale o un’eventuale critica.