Danni ingenti alle infrastrutture agricole
La Regione Lombardia ha presentato una richiesta di stato di calamità naturale a seguito degli eventi meteorologici estremi che hanno colpito la provincia di Lodi e parte della Città metropolitana di Milano il 15 e 16 maggio. Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, si è trattato di uno degli eventi più gravi degli ultimi venti anni, con 180 mm di pioggia che hanno causato gravi danni alle infrastrutture agricole.
Le piogge intense hanno provocato portate eccezionali di fiumi come Adda, Lambro e Po, oltre che di canali e impianti irrigui gestiti dal Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana. Ciò ha portato a cedimenti, frane agli argini e alle golene, nonché ostruzioni alle sponde causate da piante e rami.
Secondo le stime dell’assessore, i danni alle infrastrutture agricole superano i 2,1 milioni di euro, di cui 1,7 milioni solo in provincia di Lodi. Le opere di ripristino sono già in corso, ma i danni sono comunque ingenti.
Necessità di una riforma del sistema assicurativo
L’assessore Beduschi ha sottolineato la necessità di una rivisitazione del sistema assicurativo per le colture agricole, evidenziando che le polizze sono sempre più costose e scoraggiano gli agricoltori, nonostante siano sempre più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico.
Secondo Beduschi, sono in corso discussioni con il governo e altre regioni per elaborare un piano straordinario che porti ad una completa riforma del sistema assicurativo, al fine di garantire una maggiore protezione agli agricoltori.
L’impatto del cambiamento climatico sull’agricoltura
L’evento in Lombardia evidenzia ancora una volta l’impatto crescente del cambiamento climatico sull’agricoltura. Eventi meteorologici estremi, come le piogge intense registrate a maggio, stanno diventando sempre più frequenti e intensi, causando danni ingenti alle coltivazioni e alle infrastrutture agricole. Diventa quindi fondamentale investire in strategie di adattamento al cambiamento climatico per mitigare i rischi e garantire la resilienza del settore agricolo.