L’incontro con Fiat e l’inizio di una lunga collaborazione
La storia di Giorgetto Giugiaro con Fiat inizia nel 1955, quando, su consiglio di un professore, intraprende un’esperienza lavorativa presso il Dipartimento Studi Progettazione Veicoli Speciali della casa automobilistica torinese. La sua capacità pittorica e illustrativa gli permette di farsi notare dal direttore tecnico Dante Giacosa, che lo assume come illustratore.
Giugiaro trascorre quattro anni in Fiat, periodo che definisce la sua “università”, durante il quale disegna automobili, treni, pullman, sedili e persino frigoriferi. La sua velocità nel disegnare e la sua abilità nel rendere “fotorealistici” i bozzetti lo rendono un membro prezioso del team.
La nascita della Panda: un progetto essenziale e versatile
Nel 1976, Giugiaro riceve l’incarico da Fiat di sviluppare la nuova utilitaria, internamente chiamata Zero, che diventerà la celebre Panda. Il designer ricorda il progetto come uno dei suoi preferiti, caratterizzato da semplicità, utilità e versatilità.
Il brief di Carlo De Benedetti, allora direttore generale di Fiat, prevedeva un’auto economica, alla francese, con pesi e costi contenuti. Giugiaro e il suo partner Aldo Mantovani, in meno di un mese, progettano un’auto con motore anteriore, vetri piatti e pesi contenuti, ispirandosi alla Fiat 126 dell’epoca.
Il primo modello della Panda rispecchiava le aspettative, con interni essenziali ma funzionali. Successivamente, Fiat decise di adottare un motore più grande e di apportare modifiche agli interni, ma la filosofia generale del progetto rimase intatta. Giugiaro sottolinea la longevità del progetto, attribuita alla sua logica di servizio e alla sua architettura semplice.
Il contributo di Giugiaro alla Panda 4×4
Nel 1980, Giugiaro e il suo team presentano al Salone dell’Auto di Torino una versione a quattro ruote motrici della Panda, un’iniziativa spontanea che Fiat decide di adottare, affidandone lo sviluppo alla Steyr-Puch.
Altri progetti di Giugiaro per il Gruppo Fiat
Oltre alla Panda, Giugiaro ha firmato altri modelli iconici per Fiat, come Uno, Croma, Punto, nuova Croma, Grande Punto e Sedici. Ha collaborato anche con il marchio Lancia, progettando Delta, Thema e Prisma, e con Alfa Romeo, realizzando il restyling di 156 e 147, la Brera Coupé e Cabrio, e infine 159 e 159 Sportwagon.
Un legame profondo con Alfa Romeo
Giugiaro ricorda con nostalgia l’Alfa Romeo 2600 Sprint, la prima auto che ha disegnato durante la sua esperienza in Bertone. Ricorda anche altri modelli come la GTJunior, l’Alfasud e le Alfetta GT e GTV, frutto della sua collaborazione con Alfa Romeo prima dell’ingresso del marchio nel Gruppo Fiat.
L’eredità di Giugiaro nel mondo dell’auto
L’intervista a Giorgetto Giugiaro ci ricorda il profondo legame tra il designer e la Fiat, un legame che ha contribuito a plasmare l’immagine della casa automobilistica italiana. La Panda, simbolo di un’epoca e di un’idea di auto essenziale e pratica, è solo uno dei tanti esempi del talento di Giugiaro, che ha saputo interpretare le esigenze del mercato e le tendenze del design automobilistico, lasciando un’impronta indelebile nel panorama automobilistico internazionale.