Sgombero all’alba del centro sociale ex Lavatoio
La Digos di Torino ha effettuato questa mattina lo sgombero del centro sociale anarchico ex Lavatoio, situato in corso Benedetto Brin 21. Il centro sociale, secondo le indagini, rappresentava la base logistica cittadina per l’area anarco-insurrezionalista più radicale.L’ex Lavatoio municipale, situato nella periferia nord di Torino, era stato occupato nel 2019 da un gruppo di anarchici precedentemente sgomberati dall’ex Asilo di via Alessandria. L’occupazione dell’ex Asilo nel 2019 aveva provocato violenti disordini nella città.
Il ruolo dell’ex Lavatoio nell’attivismo anarchico
L’ex Lavatoio era diventato un punto di riferimento per gli anarchici torinesi, fungendo da luogo di ritrovo e di organizzazione per diverse iniziative. Tra queste, spiccano le manifestazioni di solidarietà ad Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis, organizzate lo scorso anno.Inoltre, alcuni militanti del centro sociale sono stati identificati lo scorso marzo in occasione di un assalto a una volante della polizia davanti alla questura. L’obiettivo dell’assalto era liberare un cittadino marocchino di 31 anni irregolare sul territorio italiano, con alle spalle diverse condanne, tra cui una per violenza sessuale.
Lo sgombero e le sue implicazioni
Lo sgombero dell’ex Lavatoio rappresenta un’azione decisa da parte delle autorità contro un centro sociale che, secondo le indagini, fungeva da punto di riferimento per un’area anarchica radicale. Questo evento solleva questioni relative alla libertà di espressione e al diritto di riunione, ma anche alla sicurezza pubblica e alla gestione dell’ordine pubblico. È importante analizzare le motivazioni alla base dello sgombero, le modalità con cui è stato condotto e le possibili conseguenze, tenendo conto del delicato equilibrio tra il diritto alla protesta e la tutela dell’ordine pubblico.