Proroga delle indagini accolta dalle difese
Le difese di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, e dell’amico dj Tommaso Gilardoni, indagati per violenza sessuale, hanno annunciato di non opporsi alla richiesta di proroga delle indagini formulata dai pm. La decisione è stata presa in quanto sia i legali di La Russa junior (avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni) che quelli di Gilardoni (avvocati Luigi Stortoni e Alessio Lanzi) condividono l’esigenza di fare chiarezza sulla vicenda.
La proroga, che dovrebbe essere concessa dal gip Rossana Mongiardo, servirà per permettere agli inquirenti di condurre accertamenti più approfonditi, in particolare sull’analisi di diversi dispositivi cellulari.
Focus sulle analisi informatiche
Secondo quanto riportato dai pm, la proroga consentirà di “disporre una consulenza informatica più approfondita” su “diversi dispositivi cellulari”, tra cui quelli degli indagati e in particolare i telefoni di alcuni amici. L’obiettivo è analizzare “conversazioni o filmati”, in quanto si sospetta che alcuni telefoni abbiano subito “accertate modifiche o cancellazioni di contenuti”.
Indagini in corso e analisi in sospeso
Ad oggi, le analisi dei video ritrovati sul telefono di Gilardoni e quelle sul capello della 22enne non hanno fornito elementi utili sulle condizioni della giovane. Le analisi hanno rilevato una presenza “fisiologica” di Ghb, ma è ancora da stabilire se la giovane fosse in grado di esprimere un consenso considerato che aveva bevuto e assunto tranquillanti, cannabis e cocaina.
Sono in attesa gli esiti di una consulenza medico legale affidata ad un pool di esperti, tra cui la nota anatomopatologa Cristina Cattaneo.
La necessità di approfondimenti
La decisione delle difese di non opporsi alla proroga delle indagini dimostra la volontà di collaborazione con la giustizia e la necessità di approfondire la vicenda per giungere alla verità. L’analisi dei dispositivi cellulari potrebbe fornire elementi cruciali per ricostruire la dinamica degli eventi e chiarire eventuali dubbi sulla natura del rapporto tra gli indagati e la denunciante.