Riconoscimenti per la tutela della legge
Il “Premio Giorgio Ambrosoli”, dedicato all’avvocato e commissario liquidatore della Banca Privata Italia ucciso nel 1979, ha assegnato i suoi riconoscimenti alla sua undicesima edizione a quindici persone, definite “eroi silenziosi”, che si sono distinti per la tutela della legge in situazioni di pericolo o per aver subito intimidazioni.
La cerimonia si è svolta al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano, con la partecipazione di vertici militari regionali, esponenti delle istituzioni, tra cui il prefetto Vittorio Rizzi e il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia.
Il presidente della Fondazione Premio Giorgio Ambrosoli, Mario Carlo Ferrario, ha sottolineato l’importanza di un contesto culturale che assicuri la corretta applicazione della legge, evidenziando il ruolo fondamentale dei cittadini nell’esercizio delle proprie professioni.
Premiati e menzioni
Tra i premiati figurano il Sacrario della Polizia di Stato, simbolo di impegno e sacrificio, la memoria di don Giuseppe Peppe Diana, assassinato dalla camorra nel 1994, don Antonio Coluccia, sacerdote che combatte il crimine organizzato con la sua “Bat mobile”, Tiziana Ronzio, presidente dell’associazione “Torpiùbella”, e Bruno Caccia, magistrato italiano ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983, insieme a sua moglie Carla.
Le menzioni Giorgio Ambrosoli sono state assegnate a Caffè Guglielmo e Associazione Tazzina della legalità, al magistrato di Latina Lucia Aielli, alla giornalista Federica Angeli, ad Antonella Di Bartolo, preside dell’istituto “Sperone – Pertini”, a Giacomo Di Girolamo, direttore del portale Tp24.it e radio RMC 101, a Raffaele Vitale, vittima e denunciante di estorsione e a Giovanna Bruno, sindaca di Andria.
Il riconoscimento Giorgio Ambrosoli all’Impegno Civile è stato consegnato al Circolo Società Civile di Milano, all’Associazione Annalisa Durante e all’associazione Cascina Caccia.
Un premio per l’impegno civile e la lotta alla criminalità
Il Premio Giorgio Ambrosoli rappresenta un importante riconoscimento per coloro che si battono per la legalità e la giustizia, spesso a rischio della propria incolumità. La scelta di premiare “eroi silenziosi”, figure che operano spesso in modo discreto ma determinante, testimonia l’importanza di valorizzare l’impegno civile e la lotta contro la criminalità organizzata in tutte le sue forme.