Un restauro atteso
L’icona della Madonna del Pantheon, datata al 609 d.C. e realizzata a tempera su legno di olmo, è tornata a splendere dopo un lungo restauro durato 8 mesi. L’intervento, realizzato dal Ministero della Cultura con il supporto dell’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo e finanziato da Bulgari, è stato il primo dopo 63 anni dal precedente restauro, avvenuto nel 1961.
Il restauro si è avvalso di tecnologie all’avanguardia e di un’approfondita campagna di studio e ricerca, con scelte diagnostiche e scientifiche innovative.
Storia e significato dell’icona
L’icona della Madonna del Pantheon è strettamente legata alla consacrazione della Basilica avvenuta nel 609 d.C. ad opera di Papa Bonifacio IV, che ricevette il Pantheon in dono dall’Imperatore bizantino Foca. La Basilica fu dedicata a tutti i martiri cristiani e alla Vergine di Santa Maria ad Martyres. Secondo la tradizione, l’icona sarebbe stata realizzata dall’Apostolo Luca, a cui la storia attribuisce la realizzazione di numerose icone mariane.
L’icona rappresenta la Madonna Odigitria, termine di origine greca che significa “colei che conduce”, con la mano destra rivolta verso il Bambino, ad indicare la via della salvezza e della verità.
Il restauro e il futuro dell’icona
Dopo il restauro del 1961, curato da Carlo Bertelli, l’icona fu spostata nella cappella interna della Basilica, la cosiddetta Cappellina d’inverno, per motivi di conservazione. Al suo posto, nell’abside del Pantheon, venne collocata una copia realizzata nel 1959 da Geneviève Garnier.
Ora, l’icona restaurata verrà ricollocata nella Cappellina d’inverno, che sarà aperta al pubblico nei prossimi mesi grazie a un programma di visite guidate dedicate, al termine dei lavori di riqualificazione in corso.
Le dichiarazioni delle autorità
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza del restauro per la valorizzazione di uno dei monumenti più visitati d’Italia, evidenziando l’introduzione del biglietto d’ingresso al Pantheon che ha generato un milione di euro di incassi mensili. Queste risorse saranno utilizzate per interventi di riqualificazione, come quella degli spazi posteriori alla Basilica di Nettuno.
Il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha definito il restauro un’importante iniziativa di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, evidenziando il ruolo dei Musei Italiani come luoghi di studio, ricerca e sinergie tra istituzioni pubbliche e private.
Un restauro come simbolo di rinnovamento
Il restauro della Madonna del Pantheon rappresenta un’occasione per riportare alla luce un’opera d’arte di grande valore storico e religioso, rendendola nuovamente fruibile al pubblico. L’intervento, condotto con tecnologie innovative e un approfondito studio scientifico, dimostra l’impegno nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La riapertura al pubblico della Cappellina d’inverno, con un percorso di visita dedicato, si configura come un’opportunità per avvicinare i visitatori a un’opera d’arte di grande fascino e storia, contribuendo ad arricchire l’esperienza di visita al Pantheon.