Presenza confermata a Marbella
Nuove prove confermano la presenza di Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, in Spagna fino al 30 giugno 2023. Secondo quanto riportato dal tg1, le telecamere di sicurezza del resort Hard Rock di Marbella avrebbero ripreso Bozzoli in compagnia del figlioletto il 30 giugno, un giorno prima della sentenza definitiva della Cassazione.
La testimonianza di una receptionist dell’albergo di lusso conferma il riconoscimento di Bozzoli tra i clienti, con la sua carta d’identità registrata proprio il 30 giugno. La Procura di Brescia ha richiesto l’accesso ai filmati di videosorveglianza dell’albergo attraverso rogatoria per confermare l’identità della persona ripresa.
Dubbi sulla versione della compagna
La compagna di Bozzoli, Antonella Colossi, aveva dichiarato di essere stata in Spagna con lui fino al momento della sentenza. Tuttavia, gli inquirenti avevano espresso dubbi sulla sua versione, evidenziando alcuni vuoti e “non ricordo” nel suo racconto. La donna, interrogata dai carabinieri al suo ritorno in Italia, ha riferito di aver perso la memoria a causa dello choc dopo aver appreso della condanna di Bozzoli guardando internet da un computer dell’albergo.
La Maserati Levante e il mistero del 30 giugno
La Maserati Levante intestata a Bozzoli è stata ripresa dai portali-lettori targa il 23 giugno sia in provincia di Brescia, sulla sponda del Lago di Garda, sia in Spagna, ma i vetri oscurati non permettono di identificare con certezza chi fosse a bordo. La Colossi ha dichiarato che erano presenti lei, Bozzoli e il loro figlio, ma il destino di Bozzoli dopo il 30 giugno resta un mistero.
La domanda che si pongono gli inquirenti è dove si sia recato Bozzoli dopo essersi separato dalla compagna e dal figlio, tornati in Italia. Le indagini si stanno concentrando anche sui paradisi fiscali, tra cui Capo Verde, l’Africa e la Svizzera, dove Bozzoli potrebbe aver trasferito capitali accumulati negli ultimi nove anni.
Un latitante inafferrabile
La conferma della presenza di Bozzoli in Spagna fino al 30 giugno, seguita dalla sua improvvisa scomparsa, alimenta un’intensa curiosità sulla sua attuale ubicazione. Le indagini si prospettano complesse, con il latitante che potrebbe aver pianificato la sua fuga da tempo, sfruttando eventuali connessioni e capitali accumulati in paradisi fiscali. La sua esperienza nel campo dei metalli ferrosi, con la gestione di denaro “nero”, potrebbe avergli fornito i mezzi per garantirsi una vita lontana dall’Italia e dal carcere.