Dubbi sulla natura delle visite di Orban in Russia
Durante una discussione al Comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue, l’Ungheria ha difeso le visite di Viktor Orban in Russia, sostenendo che si trattava di incontri “strettamente bilaterali” con l’obiettivo di “sondare la fattibilità e le condizioni per un cessate il fuoco”.
Tuttavia, secondo fonti diplomatiche, 25 ambasciatori dell’Ue hanno espresso dubbi sulla credibilità di tale argomentazione, ritenendo che le spiegazioni fornite dall’Ungheria non fossero convincenti.
Critiche basate su tempi e modalità degli incontri
Le critiche degli ambasciatori si sono concentrate sui “tempi, la sequenza degli incontri, l’uso degli hashtag della Presidenza di turno nelle comunicazioni ufficiali” e sulla reazione di Vladimir Putin alle visite di Orban.
Secondo una fonte diplomatica, “i confini erano chiaramente e deliberatamente confusi, Orban è andato contro la lettera e lo spirito delle conclusioni del Consiglio Europeo danneggiando così l’unità dell’Ue”.
Intervento del servizio giuridico
Il servizio giuridico dell’Ue ha presentato un’argomentazione secondo cui tutti gli Stati membri sono vincolati dal principio della “cooperazione sincera” e che la Presidenza di turno ha un ruolo “limitato” nella rappresentanza esterna dell’Ue.
Un caso di diplomazia complessa
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione della presidenza di turno da parte dell’Ungheria, con alcuni che potrebbero interpretare le azioni di Orban come un tentativo di agire in modo indipendente rispetto alla linea comune dell’Ue. È importante sottolineare che, nonostante le critiche, non sono state prese misure concrete nei confronti dell’Ungheria, il che suggerisce che l’Ue potrebbe preferire una soluzione diplomatica alla questione.