Critiche dell’Aic alla proroga del vincolo sportivo
Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (Aic), Umberto Calcagno, ha espresso forti critiche alla proroga del vincolo sportivo durante un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera. Secondo Calcagno, il provvedimento sarebbe “illegittimo sia nel merito che nelle tempistiche”, in quanto pubblicato il 29 giugno 2024, un giorno prima della fine della stagione sportiva.
Calcagno ha sottolineato come questa tempistica abbia creato incertezza per migliaia di calciatori associati all’Aic, che avevano già programmato il loro futuro e si sono ritrovati improvvisamente vincolati per un’altra stagione. La proroga, secondo il presidente dell’Aic, avrebbe illegittimamente ripristinato un istituto precedentemente cancellato dal decreto n. 36, senza considerare le norme vigenti da un anno.
Storture lavoristiche e dubbi sulla tutela dei vivai
Calcagno ha evidenziato come il provvedimento crei una situazione paradossale a livello lavoristico, in quanto alcuni calciatori svolgono la loro attività sia in ambito professionistico che dilettantistico. La proroga del vincolo, secondo il presidente dell’Aic, porterebbe a “evidenti storture a livello lavoristico” per coloro che avevano sottoscritto un contratto annuale e si ritrovano ora vincolati a titolo gratuito.
Inoltre, Calcagno ha espresso dubbi sulla reale efficacia della proroga del vincolo in termini di tutela dei vivai, sostenendo che la norma viene applicata indiscriminatamente, senza limiti di età. Secondo il presidente dell’Aic, per favorire l’attività giovanile si sarebbero potute adottare modalità differenti, come ad esempio agevolazioni fiscali per gli investimenti sull’impiantistica utilizzata dai vivai.
Rischio di contenzioso e richiesta di modifiche
Calcagno ha espresso la speranza che in sede di conversione del decreto possano essere apportate delle modifiche al provvedimento, al fine di limitarne l’applicazione e scongiurare il rischio di un enorme contenzioso. Il presidente dell’Aic ha infatti sottolineato come la norma presenti “evidenti profili di incostituzionalità”.
L’Aic si è detta pronta a intraprendere azioni legali per difendere i diritti dei propri associati, qualora il provvedimento non venisse modificato in modo significativo.
Un provvedimento controverso
La proroga del vincolo sportivo appare come un provvedimento controverso, con l’Aic che ne contesta la legittimità e le tempistiche. La decisione di ripristinare un istituto precedentemente cancellato, a ridosso della fine della stagione sportiva, solleva dubbi sulla reale efficacia del provvedimento e sulla sua capacità di tutelare realmente i vivai, come sostenuto dai promotori. Resta da vedere come si evolverà la vicenda e se il decreto verrà modificato in sede di conversione, come richiesto dall’Aic.