Disinformazione russa contro Kallas
Secondo il bollettino periodico della task force della Commissione Europea sulla disinformazione, l’ecosistema di “manipolazione dell’informazione” legato al Cremlino ha diffuso disinformazione dopo la nomina dei vertici delle istituzioni Ue della scorsa settimana, prendendo di mira in particolare la premier estone Kaja Kallas, proposta dal Consiglio Europeo alla carica di alto rappresentante.
La task force ha evidenziato come voci pro-Cremlino abbiano deplorato la “estonizzazione” dell’Ue, diffondendo l’idea manipolatoria che la nomina di Kallas avrebbe portato alla “Terza guerra mondiale”. La narrazione si è focalizzata sull’accusa di “russofobia” nei confronti di Kallas, con alcune fonti che hanno insistito sulla diffusione di questa “russofobia” nell’Ue, mentre altri canali pro-Cremlino hanno sostenuto che Kallas sarebbe in realtà “una risorsa russa” e che le sue critiche a Mosca sarebbero un “semplice doppio gioco”.
Il Cremlino e le elezioni francesi
La task force ha anche denunciato la copertura delle elezioni francesi da parte del Cremlino, definendola come “sventura” per la Francia e per il futuro dell’Ue. Alcuni organi di informazione filo-cremliniani hanno diffuso la notizia secondo cui la performance relativamente scarsa del partito Ensemble del Presidente Macron sarebbe dovuta al suo sostegno all’Ucraina, suggerendo che i francesi non sarebbero più disposti a sostenere il Paese.
Il Cremlino e i suoi affiliati di disinformazione hanno anche cercato di dipingere Macron e il suo partito come guerrafondai, contrapponendo questa immagine all’affermazione che il popolo francese desidera la pace attraverso la normalizzazione delle relazioni con la Russia. Il bollettino ha inoltre evidenziato come alcuni organi di informazione pro-Cremlino abbiano affermato che lo scioglimento del Parlamento francese da parte di Macron avrebbe in qualche modo “tradito” l’Ucraina.
La disinformazione come arma politica
La disinformazione è diventata un’arma politica sempre più utilizzata negli ultimi anni, con il Cremlino che sembra averne fatto un uso strategico per influenzare l’opinione pubblica e indebolire le istituzioni democratiche. In questo caso specifico, le accuse di “russofobia” e le narrazioni negative sull’Ue e sulla leadership politica sembrano essere mirate a creare divisioni e a screditare le istituzioni europee.