La rielezione di Koike e il debole risultato dell’Ldp
Yuriko Koike, governatrice uscente di Tokyo, si è assicurata la rielezione per un terzo mandato alla guida della megalopoli giapponese, ottenendo circa 2,92 milioni di voti, pari al 42,77% dei voti validi espressi. L’affluenza alle urne è stata del 60,6%, in crescita rispetto al 55% delle elezioni del 2020.
La vittoria di Koike rappresenta un sollievo per il Partito Liberal Democratico (Ldp) del premier Fumio Kishida, che ha sostenuto la governatrice, nonostante non appartenga al partito. Tuttavia, il risultato delle elezioni suppletive dell’assemblea metropolitana ha evidenziato la debolezza dell’Ldp, che ha ottenuto solo due seggi sui nove distretti contesi.
Lo scandalo e la crisi di fiducia nell’Ldp
Lo scandalo sui finanziamenti illeciti che ha colpito alcune fazioni del partito conservatore negli ultimi mesi ha eroso la fiducia dell’opinione pubblica a livello nazionale, facendo crollare il tasso di approvazione di Kishida poco sopra il 20%, il più basso da quando è salito al potere nell’ottobre 2021. Questo risultato arriva a pochi mesi dalle elezioni per il nuovo leader del partito, che deciderà il capo dell’esecutivo.
La crisi di fiducia nell’Ldp è un campanello d’allarme per il partito al potere, che dovrà affrontare sfide importanti in vista delle prossime elezioni interne.
Il ruolo di Tokyo nell’economia giapponese
Tokyo, che ospita un decimo della popolazione nazionale, è responsabile di un quinto dell’economia del Paese. La rielezione di Koike, leader del movimento regionale Tomin First no Kai, ha un impatto significativo sull’assetto politico della capitale e, di conseguenza, sull’economia giapponese.
Attualmente, Tomin First no Kai e l’Ldp sono le due forze più grandi nell’assemblea metropolitana, composta da 127 seggi.
Il ruolo delle donne nella politica giapponese
La rielezione di Yuriko Koike, a 71 anni, rappresenta un evento significativo in un contesto politico giapponese dove il ruolo delle donne resta spesso in secondo piano. La sua vittoria dimostra che le donne possono ricoprire ruoli di leadership importanti, anche se la loro rappresentanza politica rimane ancora limitata.