Tragedia in montagna
Un escursionista di 29 anni, residente a Maniago (Pordenone), ha perso la vita in seguito ad una caduta avvenuta sotto il Cimon di Palantina, nei pressi di Forcella Colombera, a circa duemila metri di altitudine, in territorio di Tambre (Belluno). La tragedia si è consumata nel corso di un’escursione che il giovane aveva intrapreso, come comunicato ai suoi familiari, in un itinerario che attraversava le regioni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.
L’allarme dei familiari e le ricerche
L’allarme è scattato nella notte scorsa quando i famigliari dell’escursionista non hanno visto il suo rientro a casa. Le ricerche sono state avviate tra mezzanotte e le 4.20 del mattino, con l’intervento delle stazioni del Soccorso Alpino di Pordenone, Maniago e dell’Alpago. La macchina dell’escursionista era stata ritrovata a Piancavallo, confermando l’itinerario previsto dal giovane.
Il ritrovamento del corpo
I soccorritori hanno operato contemporaneamente dal versante friulano e da quello veneto, fino a quando il corpo senza vita dell’escursionista è stato ritrovato in un dirupo. Le cause della caduta sono ancora in corso di accertamento da parte delle autorità competenti.
Il rischio in montagna
La tragedia che ha colpito l’escursionista di Maniago è un triste monito sui rischi che si possono incontrare in montagna. Anche se si è esperti, è fondamentale valutare attentamente le proprie capacità e le condizioni meteorologiche prima di intraprendere un’escursione, dotandosi di equipaggiamento adeguato e informandosi sulle condizioni del percorso. La montagna è un ambiente affascinante ma anche imprevedibile, e la sicurezza deve essere sempre la priorità.