Un incontro con il maestro Garrone

Il cinema Aequa di Vico Equense ha ospitato un incontro speciale con il celebre regista italiano Matteo Garrone, in occasione della 14° edizione del Social World Film Festival. Circa 300 giovani, aspiranti attori, registi e autori, hanno avuto l’opportunità di ascoltare i consigli e le esperienze di un maestro del cinema contemporaneo.
Garrone, vincitore di numerosi premi prestigiosi, tra cui David di Donatello, Nastri d’Argento e Globi d’Oro, ha raccontato la sua carriera partendo da un cortometraggio, “Silhouette”, realizzato all’età di 26 anni in completa autonomia. Ha condiviso con il pubblico le difficoltà iniziali, quando i suoi film venivano spesso ignorati, e la sua filosofia di non farsi condizionare dai riconoscimenti, pur ammettendo che questi possono contribuire alla visibilità del lavoro.

“Io capitano”: un film sociale

Nel corso della serata, Garrone ha incontrato il pubblico nell’Arena Fellini per introdurre la proiezione del suo film “Io capitano”, che è stato riconosciuto come film sociale dell’anno dal festival diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo.

L’amore per il cinema e l’ispirazione

Ai numerosi giovani che gli hanno chiesto quando realizzerà il suo prossimo film, Garrone ha risposto con una metafora: “Non so rispondere, è come chiedere ad una persona quando si innamorerà. Quando troverò l’idea giusta mi metterò al lavoro”. Parole che rivelano la sua profonda passione per il cinema e la sua convinzione che l’ispirazione arrivi in modo spontaneo e imprevedibile.
Durante l’intera giornata, Garrone si è mostrato sorridente e disponibile, concedendosi selfie e autografi ai fan entusiasti, passeggiando tra le strade di Vico Equense.

Un messaggio di autenticità

L’invito di Garrone ai giovani a “rimanere semplici e dentro l’opera” è un messaggio profondo e significativo. In un mondo spesso dominato dall’apparire e dalla ricerca di successo immediato, le parole del regista ricordano l’importanza di rimanere fedeli a se stessi e alla propria arte, senza farsi condizionare dalle pressioni esterne o dal sistema. È un invito a coltivare la propria individualità e a perseguire la propria passione con autenticità, senza perdere di vista la genuinità della propria espressione creativa.

Di euterpe

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