Un segreto familiare oscuro
Un’ombra oscura si è abbattuta sulla vita della premio Nobel per la letteratura Alice Munro, nota per i suoi racconti che esplorano le complessità dei rapporti familiari. Un articolo sul Toronto Star, pubblicato dalla figlia della scrittrice, Andrea Robin Skinner, ha svelato un segreto agghiacciante: la Munro era a conoscenza degli abusi sessuali subiti dalla figlia da parte del suo secondo marito, Gerald Fremlin, ma ha comunque continuato a vivere con lui.
Secondo Skinner, gli abusi sono iniziati nel 1976, quando la bambina aveva appena nove anni. Fremlin, mentre la Munro era assente, si sarebbe introdotto nel letto della figlia per aggredirla sessualmente. Gli abusi sarebbero continuati fino all’adolescenza di Andrea Robin, che ha raccontato di essere stata oggetto di avances e di comportamenti inappropriati da parte del patrigno, anche in macchina.
La reazione di Alice Munro
Skinner ha raccontato di aver rivelato gli abusi alla madre all’età di 25 anni, dopo aver letto un racconto di Alice Munro in cui la scrittrice mostrava empatia per un personaggio vittima di abusi da parte del patrigno. La reazione della madre, però, è stata fredda e distaccata, come se avesse appreso di un’infedeltà del marito. La Munro ha scelto di rimanere con Fremlin, un vecchio amico di università sposato negli anni ’70 dopo la fine del suo primo matrimonio.
Solo nel 2005, dopo aver letto un’intervista di Alice Munro al New York Times in cui la scrittrice lodava il secondo marito, Skinner ha deciso di denunciare gli abusi alla polizia. Fremlin, all’epoca ottantenne, si è dichiarato colpevole di atti osceni e aggressione indecente, venendo condannato a due anni di libertà vigilata.
Il silenzio e la fama
Skinner ha spiegato di aver denunciato gli abusi per mettere nero su bianco la sua esperienza e per far sì che la sua storia venisse riconosciuta, non come una vittima, ma come una persona che ha subito un’ingiustizia. Tuttavia, la fama della madre ha contribuito a mantenere il silenzio sul caso.
Alice Munro ha vinto il premio Nobel nel 2013, lo stesso anno della morte di Fremlin. La scrittrice, all’epoca, mostrava i primi segni di demenza, una malattia che l’ha accompagnata fino alla morte il 13 maggio 2024. L’anno precedente, la scrittrice aveva smesso di scrivere, lasciando come ultima opera la raccolta di racconti Dear Life – Uscirne Vivi, pubblicata in Italia da Einaudi dieci anni fa.
Un’ombra sulla grandezza letteraria
La rivelazione degli abusi sessuali e del comportamento di Alice Munro di fronte a tali atrocità getta un’ombra sulla grandezza letteraria della scrittrice. La sua fama e la sua capacità di esplorare le complessità dei rapporti familiari assumono una nuova luce, sollevando interrogativi sulla sua capacità di comprendere e rappresentare la realtà, soprattutto quando si tratta di abusi e dolore.