Dati ‘non tradizionali’: un mare di informazioni caotico
La statistica ufficiale si trova ad affrontare una sfida complessa: l’utilizzo di dati provenienti da fonti non tradizionali, come social media e smartphone. Secondo Orietta Luzi, direttrice centrale per la Metodologia e il disegno dei processi statistici dell’Istat, queste fonti, pur offrendo un’enorme mole di informazioni, presentano una struttura caotica e non sempre affidabile.
“Le fonti non tradizionali le possiamo definire come tutte quelle fonti che non sono progettate per rispondere a esigenze conoscitive, non basate su precise classificazioni, ma che cerchiamo di usare perché possiamo estrarne alcune informazioni importanti”, ha spiegato Luzi all’ANSA. La differenza tra fonti tradizionali e non tradizionali può essere paragonata alla differenza tra costruire con un kit, con pezzi ordinati e istruzioni, e costruire con una vasca di mattoncini di ogni forma e colore.
L’Istat e la necessità di dati credibili e certificati
L’Istat si occupa di fornire dati ufficiali, su cui si basano le decisioni dei governi. Per questo motivo, i dati devono essere credibili e certificati, caratteristiche che non sono facilmente applicabili ai dati da fonti non tradizionali.
“I dati che fornisce l’Istat sono quelli ufficiali, su cui poi vengono prese le decisioni da un governo, devono essere credibili e certificati. Criteri difficili da estendere sui dati da fonti non tradizionali, ci stiamo lavorando ma occorre essere cauti”, ha sottolineato Luzi.
L’intelligenza artificiale: un alleato per la statistica ufficiale
L’intelligenza artificiale (IA) si presenta come uno strumento prezioso per affrontare la sfida dei dati non tradizionali, intervenendo sia nell’acquisizione che nel trattamento dei dati.
L’IA può essere utilizzata per acquisire dati da fonti come le aziende di telefonia, garantendo l’anonimato degli utenti, oppure per generare dati sintetici, ossia dati artificiali ma perfettamente analoghi a quelli reali. Inoltre, l’IA può essere impiegata per l’interpretazione di testi, come fanno i modelli linguistici simili a ChatGpt.
Una fase di sperimentazione e collaborazione
Nonostante le potenzialità dell’IA, Luzi ha sottolineato che ci troviamo ancora in una fase di sperimentazione. È necessario definire metodi condivisi a livello europeo per garantire l’affidabilità e la validità dei dati derivanti da fonti non tradizionali.
“Per questo – ha concluso Luzi – in molti casi siamo ancora in una fase di sperimentazione, occorre ad esempio anche definire metodi condivisi a livello europeo, ma l’IA sta trasformando anche il nostro settore”.
Le sfide e le opportunità dell’IA nella statistica
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gestire dati non tradizionali rappresenta un’opportunità straordinaria per l’Istat e per la statistica ufficiale in generale. Tuttavia, è fondamentale procedere con cautela e attenzione, definendo standard e metodi condivisi per garantire la qualità, l’affidabilità e l’etica dei dati utilizzati. L’IA potrebbe aprire nuove strade per la comprensione della società e per l’analisi di fenomeni complessi, ma è necessario un approccio responsabile e consapevole.