Marinkovic candidato conservatore in Bolivia
Branko Marinkovic, ex presidente del Comitato Civico Pro Santa Cruz, è stato presentato come “candidato conservatore” per le elezioni presidenziali boliviane del 2025 durante la Conferenza di azione politica conservatrice (Capc) tenutasi nello stato brasiliano di Santa Catarina. L’evento ha riunito leader di estrema destra della regione.
Promessa di liberare i “prigionieri politici”
Intervenendo all’incontro, l’ex ministro dell’Economia del governo ad interim di Jeanine Ánez ha promesso di liberare “tutti i prigionieri politici” se eletto. Secondo Marinkovic, “il Paese ha troppi prigionieri politici” e la loro liberazione sarebbe una priorità per lui in caso di vittoria alle elezioni, poiché la detenzione di prigionieri politici sarebbe “inaccettabile in democrazia”.
Accuse di golpe militare e esilio
Marinkovic si è definito perseguitato politico a causa di un “processo inventato” in cui è accusato di aver organizzato un golpe militare nel 2009 con l’obiettivo di rimuovere il presidente Evo Morales. Dall’epoca, ad eccezione del 2019 quando è tornato in Bolivia per ricoprire l’incarico di ministro, Marinkovic si è auto-esiliato in Brasile.
Un’elezione con un passato controverso
La candidatura di Marinkovic alle presidenziali boliviane del 2025 si inserisce in un contesto politico complesso, segnato da accuse di golpe militare e da un passato di instabilità politica. La promessa di liberare i “prigionieri politici” potrebbe riaccendere le tensioni politiche in Bolivia, soprattutto in considerazione delle accuse che gravano su Marinkovic stesso. Sarà interessante osservare come si evolverà la campagna elettorale e come la popolazione boliviana reagirà alla candidatura di un personaggio così controverso.