La scelta del vice presidente e il futuro del Partito Repubblicano
Donald Trump starebbe per annunciare il suo vice presidente per le elezioni presidenziali del 2024, con un annuncio previsto a giorni, al più tardi entro il 15 luglio, data di apertura della convention repubblicana. La scelta del numero due non è solo una questione di strategia elettorale, ma assume un ruolo cruciale per il futuro del Partito Repubblicano.
Secondo le indiscrezioni, l’attenzione di Trump si concentrerebbe su due nomi: il senatore dell’Ohio J.D. Vance e Marco Rubio, anche se il governatore del North Dakota Doug Burgum non sarebbe ancora fuori dalla corsa. La scelta del vice presidente, infatti, determinerà in parte la nuova leadership del partito, quella che raccoglierà e porterà avanti l’eredità di Trump. Si ritiene che il vice presidente sarà probabilmente alla guida del ticket presidenziale del 2028, motivo per cui l’età è uno dei requisiti fondamentali nella scelta di Trump: il presidente necessita di un ‘giovane’ che lo affianchi e poi possa guidare il partito alle prossime elezioni.
I profili dei possibili vice presidenti
Sia Rubio che Vance, con i loro 53 e 39 anni, soddisfano il requisito di ‘giovane’ richiesto da Trump. Altri nomi circolati per la vicepresidenza includono la deputata repubblicana Elise Stefanik (40 anni) e il senatore Tim Scott (58 anni).
Nonostante Trump abbia superato l’antipatia per ‘Little Marco’, soprannome con cui aveva definito Rubio durante la campagna del 2016, sembra che il presidente stia propendendo per Vance. Il senatore dell’Ohio, secondo i media americani, sarebbe in pole position. Autore del bestseller ‘Hillibilly Elegy’, Vance ha dalla sua parte la giovane età, il suo ruolo di paladino della classe lavoratrice – gli elettori che costituiscono la base del movimento Maga – e le sue posizioni in politica estera, che lo vedono contrario alle ‘forever war’, le guerre di cui non si vede la fine, come l’Afghanistan.
Un vice presidente per il futuro del partito
La scelta del vice presidente è un momento cruciale per Trump e per il Partito Repubblicano. La scelta di un candidato giovane potrebbe indicare una strategia di lungo periodo, con l’obiettivo di assicurare una continuità al movimento Maga anche dopo la presidenza di Trump. Sarà interessante osservare come la scelta del vice presidente influenzerà la dinamica interna del partito e la sua strategia per le elezioni future.