Presidio e sciopero all’Acquario di Genova
Oggi si è svolto un presidio davanti all’Acquario di Genova, organizzato dai lavoratori in sciopero per chiedere il ripristino del contratto integrativo e migliori condizioni economiche. Lo sciopero, che ha visto 4 ore di stop come parte di un pacchetto di ore già proclamato, è stato indetto dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
Le richieste dei sindacati
Secondo i rappresentanti sindacali, l’azienda avrebbe avanzato proposte “irricevibili” in merito al contratto integrativo, non riuscendo a coprire nemmeno l’inflazione. I sindacati hanno criticato in particolare l’azienda per l’impostazione del premio di risultato, definendo gli obiettivi per l’ottenimento del premio come “irraggiungibili”. Anche la proposta aziendale sui ticket pasto è stata giudicata insufficiente, con un aumento di mezzo euro proposto rispetto alla richiesta di un euro, e con un differimento del pagamento di mesi.
Le accuse dei sindacati all’azienda
“È una vergogna che una Azienda così importante che macina utili grazie alla professionalità e all’impegno dei suoi dipendenti e che è una eccellenza locale e nazionale proponga soluzioni economiche al limite della decenza”, hanno dichiarato i sindacati Filcams Cgil – Fisascat Cisl – UilTucs, sottolineando il contrasto tra i risultati economici dell’azienda e le proposte ritenute inadeguate per i lavoratori.
Un conflitto tra lavoro e azienda
La protesta dei lavoratori dell’Acquario di Genova evidenzia un conflitto tra le esigenze dei dipendenti e le politiche aziendali. La richiesta di un contratto integrativo e di condizioni economiche migliori è un segnale chiaro di insoddisfazione e di una possibile frattura tra le parti. Sarà interessante monitorare l’evolversi della vertenza e l’eventuale apertura al dialogo da parte dell’azienda per trovare una soluzione condivisa.