Un Monolite Imponente nel Cuore dell’Aspromonte
Nel cuore dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, si erge maestosa Pietra Cappa, un monolite che si staglia per 130 metri di altezza e si estende per ben 4 ettari. Considerata la “regina” dell’Aspromonte, questa formazione rocciosa è uno dei monoliti più grandi d’Europa, tanto da essere inserita nella Rete Globale dei Geoparchi Unesco. Pietra Cappa si erge nel verde dei boschi della Vallata delle Grandi Pietre, un contesto naturale che ospita altri imponenti conglomerati rocciosi come Pietra Lunga, Pietra Castello e le Rocche di San Pietro. Questi siti, oltre alla loro bellezza geologica, custodiscono anche tracce di insediamenti rupestri risalenti probabilmente al IX – XII secolo ad opera dei monaci basiliani, con rocce scavate e trasformate in abitazioni e luoghi di culto.
Leggende e Misteri di Pietra Cappa
La storia della Vallata delle Grandi Pietre affonda le sue radici nell’Alto Medioevo, e con essa si intrecciano numerose leggende che contribuiscono al fascino misterioso del luogo. L’origine del nome “Pietra Cappa” è incerta, con alcune ipotesi che la collegano alla parola “gauca”, ovvero “vuota”, forse per l’erosione o le grotte presenti nella vallata, mentre altre la associano alla forma di “coppa rovesciata”.Tra le leggende più suggestive, alcune narrano di una lotta tra il bene e il male, mentre altre si collegano alla figura di Gesù. Si narra che il Messia si sarebbe recato in compagnia dei discepoli in questo luogo durante le sue predicazioni, chiedendo a ognuno di loro di raccogliere dei massi come penitenza. Pietro, per non affaticarsi troppo, raccolse solo un piccolo ciottolo, ma quando Gesù trasformò i grossi minerali raccolti in pagnotte fumanti, capì il suo errore e lasciò lì il sasso come ricordo. Si dice che Gesù, sfiorando il sasso con un dito, lo fece lievitare fino a fargli assumere le dimensioni attuali.
Un Luogo Ricco di Storia e Natura
La natura di Pietra Cappa è rigogliosa e incontaminata, con una fitta vegetazione di eriche, lentisco, mirto, corbezzolo, castagno, lecci, menta e origano che sprigionano profumi selvatici. Il luogo è raggiungibile attraverso due percorsi: uno che parte da San Luca (circa 8 chilometri) e l’altro da Natile Vecchio (circa 6 ore di cammino).Il territorio attraversato durante le escursioni è ricco di cultura. Tra Pietra Cappa e Natile Vecchio si trova Afrundu, località il cui nome deriva dal greco “acrantos” (puro), dove si trovava una grangia di origine greca. Sul pianoro in cima a Pietra Cappa si possono osservare resti di costruzioni, mentre ai piedi si trovano i ruderi della chiesa di San Giorgio, con pavimento in marmo policromo e colonne che sorreggevano delle cupolette.L’ambiente naturale è caratterizzato da uliveti e seminativi che lasciano il posto alla macchia mediterranea e al bosco di leccio e castagno con esemplari monumentali. I panorami che si possono ammirare dalla cima sono ampi e suggestivi, con viste sulla vallata del Careri, di Platì, sui costoni che precipitano dai piani dello Zillastro e sull’amba di Gerace.
Un Luogo di Fascino e Mistero
Pietra Cappa è un luogo che cattura l’immaginazione, con la sua bellezza naturale e le leggende che si intrecciano con la sua storia. L’imponenza del monolite, la vegetazione rigogliosa e i resti di antichi insediamenti creano un’atmosfera suggestiva e invitano a riflettere sull’interazione tra uomo e natura nel corso dei secoli.