Un noir ambientato nella Roma degli anni ’70
“Il figlio peggiore”, scritto a quattro mani da Peter D’Angelo e Fabio Valle, è un romanzo noir-inchiesta che ci immerge nell’atmosfera cupa della Roma degli anni Settanta, un periodo segnato da un’ondata di eroina che ha colpito la città. Il romanzo si apre nel novembre del 1975, anno in cui si stimavano ventimila eroinomani in Italia.
Il protagonista, Carlo, un giornalista trentenne del “Giornale Sera”, è un professionista scrupoloso che non si lascia condizionare da ideologie politiche. Il suo compito è quello di scoprire le origini di questa improvvisa diffusione della droga nella Capitale, un’indagine che lo porterà a confrontarsi con un mondo pericoloso e pieno di segreti.
Un’indagine pericolosa
Carlo non affronterà questa indagine da solo. Sarà affiancato da una serie di personaggi, ognuno con il proprio ruolo e le proprie motivazioni: un amico d’infanzia con legami con la malavita, un medico coraggioso, un commissario di polizia assetato di giustizia e Silvia, fotografa di Stampa Alternativa.
L’indagine si rivelerà pericolosa, con Carlo costretto a guardare sempre le spalle. Nel corso delle sue ricerche, scoprirà che dietro il boom dell’eroina si nasconde un piano ben preciso, orchestrato per sedare eventuali ribellioni tra i giovani.
Un complotto oscuro
Il romanzo si basa su documenti del Ros e testimonianze di un ex agente del Sid relativi all’operazione Blue Moon. La trama si sviluppa attorno a un incontro tra “il Generale” e “l’Onorevole”, due uomini che, seduti attorno a un tavolo, mettono a punto una strategia per manipolare l’informazione e diffondere la droga per controllare le contestazioni.
Il figlio peggiore ci offre uno spaccato realistico della Roma di quegli anni, con un’attenzione particolare ai meccanismi del potere e alle strategie utilizzate per controllare la società.
Un viaggio nel passato
Il figlio peggiore è un romanzo che ci permette di immergerci in un periodo storico complesso e delicato, offrendoci uno sguardo sul lato oscuro della Roma degli anni ’70. L’intrecciarsi di politica, criminalità e droga crea un’atmosfera tesa e avvincente, che tiene il lettore incollato alle pagine fino all’ultima riga.