Referendum in arrivo: cinque Regioni pronte a sfidare l’autonomia differenziata
Dopo la raccolta di 500mila firme popolari entro settembre, il fronte del no all’autonomia differenziata si prepara a un’ulteriore mobilitazione. Cinque Regioni, a partire dalla Campania lunedì 4 settembre, intendono formalizzare la richiesta di referendum entro il mese. Seguiranno l’Emilia Romagna (martedì 5 settembre), Sardegna, Puglia e Toscana.
Tuttavia, la strada verso il referendum presenta ostacoli significativi. Oltre al raggiungimento del quorum, come sottolineato da Carlo Calenda, si pone il dubbio sull’ammissibilità stessa del referendum. La legge Calderoli, infatti, essendo collegata alla legge di bilancio, potrebbe rientrare nella casistica delle leggi non soggette a referendum abrogativo.
Un quesito selettivo sui Lep per aggirare l’ostacolo dell’ammissibilità
Per aggirare questo ostacolo, le cinque Regioni dovrebbero presentare, oltre al quesito abrogativo generale, un secondo quesito comune che si concentra sui livelli essenziali di prestazione (Lep), mirando al cuore del provvedimento.
La questione dell’ammissibilità del referendum preoccupa anche alcuni partiti che hanno promosso l’iniziativa, come il Pd, che tuttavia si dice fiducioso di ottenere il via libera dalla Corte in autunno. Il M5s, invece, propone un accordo su 5 quesiti, uno generale e quattro parziali, per garantire una contrarietà espressa a tutti i punti significativi della norma, in caso di inammissibilità del quesito principale.
Il quorum: una sfida per le opposizioni
Il raggiungimento del quorum rappresenta un’altra sfida importante per le opposizioni. Carlo Calenda definisce il referendum un “suicidio”, sottolineando la difficoltà di ottenere i 13 milioni di voti necessari per superare il risultato elettorale di chi ha proposto l’autonomia differenziata.
Le opposizioni intendono mobilitare il fronte del no, concentrandosi anche sul Nord del Paese, considerato un terreno fertile per contrastare l’autonomia differenziata. Il responsabile Coesione dei democratici, Marco Sarracino, afferma di contare anche sulla collaborazione di elettori di centrodestra contrari alla proposta.
Divisioni e critiche tra le forze di opposizione
Nonostante l’obiettivo comune di contrastare l’autonomia differenziata, le opposizioni presentano diverse posizioni sul referendum. Calenda mantiene un atteggiamento critico, mentre Angelo Bonelli (Verdi) sottolinea l’importanza dell’unione per vincere la sfida. Il pentastellato Alfonso Colucci accusa Calenda di utilizzare l’argomento del quorum per nascondere le divisioni interne al suo partito.
Un referendum complesso e incerto
Il referendum sull’autonomia differenziata si presenta come un’iniziativa complessa e incerta, con diversi ostacoli da superare. L’ammissibilità del referendum e il raggiungimento del quorum rappresentano sfide significative per le opposizioni, che dovranno attivare una forte mobilitazione per ottenere un risultato positivo. L’esito della consultazione popolare potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del sistema politico italiano, con possibili ripercussioni sulla coesione nazionale e sull’assetto istituzionale.