Variazioni chimiche e comportamento eruttivo
Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications Earth & Environment, condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università Roma Tre e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), la composizione chimica del magma può influenzare in modo significativo il comportamento eruttivo dei vulcani Stromboli ed Etna.
Lo studio ha evidenziato che la concentrazione di elementi come titanio e ferro gioca un ruolo cruciale. Queste variazioni chimiche determinano la formazione di cristalli nel magma, aumentando la sua viscosità e la capacità di intrappolare le bolle di gas. Se le bolle non riescono a sfuggire, si accumulano nel vulcano, aumentando la pressione e favorendo eruzioni esplosive.
Magmi basaltici e stile eruttivo
“I magmi basaltici, come quelli di Etna e Stromboli, tendono a produrre eruzioni effusive, ma la nostra ricerca spiega perché si verificano eventi esplosivi”, ha spiegato Alessandro Vona, vulcanologo dell’Università Roma Tre. Lo studio ha dimostrato come piccole variazioni nella composizione chimica del magma possono influenzare il suo comportamento, anche se si tratta di magmi basaltici, generalmente associati a eruzioni meno violente.
Ruolo del ferro e del titanio
Danilo Di Genova, ricercatore del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-Issmc), ha sottolineato l’importanza dell’interazione tra vulcanologia e scienza dei materiali. Secondo lo studio, alcuni magmi sono in grado di solubilizzare ferro e titanio in modo efficiente, mentre altri tendono a espellerli rapidamente sotto forma di cristalli. Questa differenza nella solubilità può avere un impatto significativo sul comportamento del magma.
Importanza degli studi sperimentali
Piergiorgio Scarlato, ricercatore dell’INGV e coordinatore del Progetto Ingv Uno sul vulcanismo esplosivo dello Stromboli, ha evidenziato l’importanza degli studi sperimentali in vulcanologia e petrologia per migliorare la comprensione dei vulcani. La ricerca ha dimostrato come anche piccole variazioni nella composizione chimica del magma possono avere un impatto significativo sul comportamento eruttivo.
Verso modelli predittivi
Lo studio rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dei meccanismi che regolano il comportamento dei vulcani. La prossima fase prevede l’integrazione delle osservazioni sperimentali con i processi naturali per sviluppare modelli predittivi delle eruzioni vulcaniche. Questo lavoro potrebbe contribuire a migliorare la sicurezza delle comunità che vivono vicino ai vulcani, fornendo strumenti più accurati per la previsione degli eventi eruttivi.