La richiesta di assoluzione e le accuse
Il processo a carico del trapper Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, ha visto oggi la richiesta di assoluzione da parte dei suoi difensori. L’artista è accusato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione di una pistola, mai ritrovata, in relazione a una sparatoria avvenuta l’11 luglio 2022 davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese.
Il pubblico ministero di Milano, Daniela Bartolucci, aveva chiesto alla scorsa udienza la condanna del trapper, ai domiciliari dallo scorso febbraio, a 7 anni di reclusione. I suoi avvocati, Daniele Barelli e Marco Campora, hanno invece chiesto l’assoluzione del loro assistito.
La tesi della difesa
Secondo la difesa, Shiva, 24 anni, non avrebbe “fatto altro che difendersi dalle violente aggressioni” da parte di due rivali vicini al trapper Rondo Da Sosa, rimasti feriti alle gambe durante la sparatoria. La difesa sostiene quindi che l’azione di Shiva fosse giustificata da legittima difesa.
La data della sentenza
La sentenza del processo è attesa per il prossimo 10 luglio.
Un caso complesso con diverse interpretazioni
Il caso di Shiva presenta diverse sfumature e interpretazioni. La richiesta di assoluzione da parte della difesa si basa sulla tesi della legittima difesa, mentre l’accusa sostiene la responsabilità dell’artista nella sparatoria. Sarà compito del giudice valutare le prove e le testimonianze per giungere a una sentenza che tenga conto di tutti gli elementi del caso.