Un omaggio all’amico e al suo mondo musicale
“Un amico”, serata-omaggio al compositore Ezio Bosso, prematuramente scomparso nel 2020, debutta al Ravenna Festival il 3 luglio al Teatro Rasi. Il violoncellista Mario Brunello, amico di lunga data di Bosso, ha ideato lo spettacolo insieme al danzatore Virgilio Sieni e alla pianista Maria Semeraro.
“Questo lavoro – spiega Brunello – nasce dalla nostra vicinanza sfociata in una registrazione fatta 10 anni fa, e mai pubblicata dopo che le nostre strade si sono divise, di questo stesso programma che andiamo a comporre e che gira intorno alla sonata Radici, che Bosso aveva scritto per me. È il modo per dare forma a qualcosa che non è stato detto”.
Un percorso musicale e danzante
Lo spettacolo Un amico intreccia note e passi di danza, con la Sonata Roots – Radici al centro del programma. La sonata, dedicata da Bosso a Brunello, sembra riportare alla luce l’origine del loro rapporto, passando per le vibrazioni luminose e ispiratrici di Bosso che risuonano da Bach a Cage.
Brunello ha sentito l’esigenza di tornare su queste musiche dopo 10 anni, “per come le avevamo intese. All’epoca, Ezio era ancora un illustre sconosciuto, ci siamo frequentati perché sentivo che aveva qualcosa di importantissimo da dire, ma la sua era una musica fragile come lui e aveva bisogno di essere accompagnata da un mondo musicale, non data in pasto come poi è stato”, lamenta il musicista.
La danza, secondo Brunello, è stata scelta per esprimere le emozioni e i sentimenti racchiusi nelle partiture: “Trovo che questa musica espressa attraverso la danza viva nel suo sentimento principale che è comunicare l’emozione, l’energia che la vita può riservare”.
La musica di Bosso: semplicità e potenza espressiva
Brunello descrive la musica di Bosso come “infusa di profondità e potenza espressiva, attraverso la semplicità e la fragilità. La sua musica, fatta di poche note che arrivano direttamente all’anima di chi le ascolta, era come uno di quei fiori con pochi petali, un papavero: non appariscenti, ma sfolgorante”.
Secondo il violoncellista, Bosso “aveva la capacità di parlare a uno a uno, mentre si è voluto far vedere che era comunicatore di massa. Ma era prigioniero della sua malattia e questo gli dava un senso di insicurezza: non capiva se valutavano quello che aveva dentro o solo quello che era fuori”.
La danza come ponte verso il mondo musicale di Bosso
Ezio Bosso ha scritto molto anche per la danza, trovando in questa forma d’arte un canale di comunicazione con Virgilio Sieni. “Il danzare le musiche che hanno compenetrato il legame tra Mario e Ezio – racconta il danzatore e coreografo – restituisce il senso dell’amore, talmente potente da far pensare al corpo come luce”.
Il processo di avvicinamento al mondo musicale di Bosso, attraverso la danza, è avvenuto “attraverso un linguaggio giocato sulla prossimità, sullo spazio tattile, tutte forme di somiglianza uno con l’altro. Per me, che non conoscevo Bosso, è stata una forma di iniziazione alla sua musica. Da fuori racchiudeva elementi che io tendevo a banalizzare, lavorandoci dentro abbiamo scoperto forme di vita”, conclude Sieni.
Un viaggio emozionale attraverso la danza e la musica
Danza e musica procedono di pari passo nello spettacolo, “e ogni brano racchiude un viaggio emozionale. Basta lasciarsi cogliere. Ogni danza è sempre una forma di dono a qualcuno. Non solo a Bosso. Ogni brano ha una vicinanza a forme di fragilità”, aggiunge Sieni.
La Sonata Roots, che chiude il programma della serata, arriva attraverso le musiche cristalline di Bach, i suoni nelle Melodie n. 1, 3 e 4 per violoncello e tastiera di John Cage, le atmosfere rarefatte di Arvo Pärt e quelle di Messiaen.
Le tappe del tour
Dopo il debutto a Ravenna, Un amico si sposterà a Bassano del Grappa (VI) il 29 luglio, a Stresa (VB) il 24 agosto, a Borgia (CZ) il 28 agosto, a Trento il 30 novembre, a Mestre (VE) il 2 dicembre.
Un omaggio intimo e profondo
“Un amico” si presenta come un omaggio intimo e profondo a Ezio Bosso, che va oltre la semplice celebrazione del musicista. Lo spettacolo si concentra sul legame profondo tra Brunello e Bosso, esplorando la loro amicizia attraverso la musica e la danza. La scelta di includere la Sonata Radici, scritta da Bosso per Brunello, e di ripercorrere il loro percorso musicale comune, dimostra la volontà di dare voce a un rapporto speciale, ricco di emozioni e ricordi.