Denuncia per striscione offensivo
Roberto Salis, padre dell’eurodeputata di Avs Ilaria Salis, ha presentato una denuncia nei confronti di sei giovani leghisti per aver esposto uno striscione con la scritta “Salis abusiva sei la vergogna di Monza” davanti alla sua abitazione in Brianza. Secondo Salis, l’azione dei giovani costituirebbe un atto intimidatorio e offensivo.
La replica della Lega
La Lega ha risposto alle accuse di Salis con una serie di dichiarazioni in difesa dei giovani leghisti. Il segretario dei giovani leghisti Alessandro Verri ha definito l’azione di Salis un “vile atto intimidatorio”, mentre il coordinatore della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti ha invitato i ragazzi “a non farsi intimidire”. Il capogruppo della Lega al Consiglio regionale lombardo Alessandro Corbetta ha sostenuto che non esiste il “reato di striscione”, affermando di aver esposto un cartello con lo stesso messaggio nell’aula del Consiglio regionale e invitando Salis a rivolgere eventuali denunce a lui.
La replica di Salis
Salis ha replicato alle dichiarazioni della Lega con toni piuttosto piccati, suggerendo al partito di indirizzare le proprie manifestazioni verso persone pubbliche e non verso privati cittadini. Ha inoltre criticato il comportamento dei politici leghisti che, secondo lui, si sono nascosti dietro i giovani esponendoli alle conseguenze legali delle loro azioni. Salis ha infine chiarito di non poter denunciare Corbetta in quanto non è in grado di dimostrare il suo coinvolgimento diretto nell’azione dei giovani.
Un caso di libertà di espressione o di intimidazione?
La vicenda solleva interrogativi sulla linea di confine tra libertà di espressione e azioni che possono essere considerate intimidatorie. Se da un lato è legittimo esprimere critiche e dissenso, dall’altro è importante considerare l’impatto di tali azioni sulla vita privata dei cittadini. In questo caso, l’esposizione di uno striscione offensivo davanti all’abitazione di una persona potrebbe essere interpretata come un atto di pressione e di disturbo, indipendentemente dalle intenzioni di chi l’ha esposto.