Condanna per stupro e fustigazione
Un tribunale di Singapore ha emesso una sentenza contro Ikko Kita, un cittadino giapponese di 38 anni e parrucchiere di professione, condannandolo a 17 anni e mezzo di carcere e 20 frustate per lo stupro di una studentessa universitaria avvenuto nel 2019. La sentenza è stata definita dal tribunale come una punizione per uno stupro descritto come “brutale e crudele”.
Primo cittadino giapponese fustigato a Singapore
Secondo quanto riferito dall’ambasciata giapponese a Singapore alla BBC News, Ikko Kita sarà il primo cittadino giapponese a essere fustigato nella città-stato. La fustigazione, una forma di punizione corporale controversa ma ampiamente applicata a Singapore, è prevista per reati come vandalismo, rapina e traffico di droga.
La fustigazione come pena capitale
La sentenza solleva ancora una volta il dibattito sulla fustigazione come pena capitale. Sebbene sia una pratica consolidata a Singapore, la sua legittimità etica è spesso oggetto di discussione, con molti che la considerano una forma di punizione crudele e inumana. È importante riflettere sulle implicazioni etiche di questa pratica, soprattutto in relazione ai diritti umani e alla dignità dell’individuo.