Un romanzo che ricostruisce una telefonata storica
“Quando un dittatore chiama”, l’ultimo romanzo di Ismail Kadare, uno dei più grandi scrittori albanesi, sarà disponibile nelle librerie italiane ad ottobre 2024 grazie a La nave di Teseo. Il libro, considerato tra i migliori del 2023 dal Wall Street Journal e selezionato per l’International Booker Prize 2024, si concentra su una telefonata di tre minuti avvenuta nel giugno del 1934 tra Joseph Stalin e il poeta e romanziere Boris Pasternak.
In un’opera di 164 pagine, Kadare ricostruisce questo momento storico, intrecciando momenti onirici con un’accurata ricerca su fonti attendibili. La telefonata, in cui Stalin avrebbe discusso con Pasternak dell’arresto del poeta sovietico Osip Mandelstam, è un evento poco conosciuto e misterioso, che Kadare riesce a riportare in vita con un’affascinante combinazione di elementi narrativi.
Arte e potere in un racconto avvincente
Il romanzo, che si basa sulle testimonianze di personaggi legati a Pasternak e Mandelstam, tra cui scrittori come Isaiah Berlin e Anna Achmatova, nonché giornalisti, si presenta come un racconto avvincente che esplora il rapporto complesso tra arte e potere.
Kadare mette in luce la difficile posizione di uno scrittore, che per definizione dovrebbe essere libero, costretto a confrontarsi con la politica e con un tiranno sanguinario come Stalin. Il romanzo rivela inquietanti similitudini con l’esperienza personale di Kadare, che sotto il regime dittatoriale di Hoxha ricevette anch’egli una telefonata inaspettata, un evento che riecheggia nell’opera.
Un’opera che riflette la complessità della storia
‘Quando un dittatore chiama’ sembra un’opera che, oltre a raccontare un episodio storico specifico, si addentra in tematiche universali come il rapporto tra l’artista e il potere, la libertà di espressione e il peso della storia. L’esperienza personale di Kadare, segnata dal regime dittatoriale albanese, contribuisce a dare profondità al romanzo, rendendolo un’opera che parla al lettore su più livelli.