Il processo per il blitz alla Barcaccia
Il primo aprile 2023, tre attivisti di Ultima Generazione sono stati protagonisti di un blitz che ha visto la fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna, a Roma, imbrattata con un liquido nero. Oggi, dopo l’udienza predibattimentale, il processo per questo atto è stato fissato per il primo ottobre prossimo.
Gli attivisti sono accusati di imbrattamento di un bene culturale, in quanto la fontana della Barcaccia è un monumento storico di grande valore artistico e architettonico, progettata da Pietro Bernini nel XVIII secolo.
Il liquido utilizzato e le accuse
Durante l’azione, gli attivisti hanno utilizzato un liquido a base di carbone vegetale per imbrattare la fontana. Secondo le informazioni disponibili, il liquido non avrebbe causato danni permanenti al monumento, anche se ha sicuramente suscitato un’ondata di critiche e polemiche.
L’accusa di imbrattamento di un bene culturale è un reato che prevede pene piuttosto severe, anche se in questo caso è probabile che la sentenza tenga conto della natura dell’azione e delle motivazioni degli attivisti.
Un processo che pone interrogativi
Il processo per il blitz alla Barcaccia solleva interrogativi importanti sul confine tra protesta e vandalismo, soprattutto quando si tratta di beni culturali. È fondamentale che il processo si svolga in modo equo e che la sentenza tenga conto di tutti gli aspetti del caso, compresa la motivazione degli attivisti e l’effettivo danno arrecato al bene culturale.