Cavendish trionfa a Saint-Vulbas
Il Tour de France ha visto trionfare Mark Cavendish nella quinta tappa, disputata su un percorso di 177,4 chilometri prevalentemente pianeggianti da Saint-Jean-de-Maurienne a Saint-Vulbas. Il britannico dell’Astana ha superato in volata il belga Jasper Philipsen (Alpecin) e il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X), dopo uno sprint caratterizzato da una caduta negli ultimi metri.
La vittoria di Cavendish rappresenta un momento storico: si tratta infatti della sua 35esima vittoria al Tour de France, un record che lo incorona come il ciclista con il maggior numero di successi nella corsa a tappe francese, superando il precedente record di 34 vittorie condiviso con la leggenda Eddy Merckx.
Un ritorno trionfale dopo un anno di assenza
Il britannico, che aveva ottenuto la sua prima vittoria al Tour 16 anni fa, non alzava le braccia al cielo dal successo di Carcassonne nel 2021. L’anno scorso, Cavendish era stato costretto al ritiro a causa di una clavicola rotta dopo una caduta durante l’11esima tappa, che doveva essere la sua ultima partecipazione al Tour de France.
Tuttavia, spinto dall’ambizione di detenere da solo il record storico, Cavendish ha deciso di rimandare il suo ritiro, tornando quest’anno in sella con la squadra kazaka Astana. La sua determinazione e il suo talento gli hanno permesso di raggiungere un traguardo storico, entrando di diritto nell’olimpo del ciclismo.
Pogacar mantiene la maglia gialla
Nonostante la vittoria di Cavendish, la maglia gialla resta sulle spalle dello sloveno Tadej Pogačar (Uae), che mantiene la leadership della classifica generale. La quinta tappa, con un percorso prevalentemente pianeggiante, non ha modificato in modo significativo le posizioni dei principali contendenti alla vittoria finale.
Un record storico e un’eredità indelebile
La vittoria di Cavendish al Tour de France rappresenta un momento storico per il ciclismo. Superare il record di Eddy Merckx, una delle figure più iconiche del ciclismo, è un’impresa straordinaria che consacra Cavendish come uno dei più grandi sprinter della storia. La sua determinazione nel tornare al Tour dopo l’infortunio e la sua capacità di raggiungere un traguardo così prestigioso a 38 anni dimostrano la sua grandezza e la sua passione per questo sport.