Forza Italia contro l’emendamento sul differimento della pena per le detenute madri
Forza Italia (FI) ha annunciato la sua contrarietà all’emendamento del disegno di legge (ddl) sicurezza riguardante le detenute madri, che prevede la facoltà di rinvio della pena per donne incinta o con prole fino ad un anno.
Paolo Emilio Russo, esponente di FI, ha spiegato che, pur comprendendo le motivazioni della maggioranza, il partito non può accettare che siano i bambini a pagare il prezzo di una legge che rende facoltativo il differimento della pena. Russo ha dichiarato che FI chiederà all’Aula, durante la discussione del provvedimento, di mantenere l’obbligo di differimento della pena o di scontarla in un istituto protetto per madri con figli fino a 12 mesi, per evitare che i bambini siano costretti a crescere dietro le sbarre a causa delle colpe della madre.
Secondo FI, è possibile punire severamente chi commette reati reiterati senza coinvolgere i bambini, che non dovrebbero essere costretti a nascere o trascorrere i primi mesi di vita in un istituto carcerario non attrezzato per accoglierli.
Italia Viva contro la “vergogna” del carcere per le detenute madri
Anche Italia Viva ha espresso forti critiche alla proposta del ddl sicurezza, definendola una “vergogna” e accusando la prima presidente del consiglio donna di voler passare alla storia per aver previsto il carcere per donne incinta o con un figlio di meno di un anno.
La deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi ha sottolineato che il governo Meloni, con le nuove norme del ddl sicurezza, sta peggiorando leggi risalenti agli anni ’30 e vuole rendere regola il carcere per le detenute madri. Boschi ha presentato emendamenti contro la proposta del governo, sostenendo che i diritti dei bambini vengono prima di tutto.
La deputata ha chiesto che l’esecuzione della pena per donne con figli minori di tre anni avvenga sempre presso un istituto a custodia attenuata (ICAM), per consentire uno sviluppo sano al bambino e per evitare che questi cresca in un ambiente carcerario. Boschi ha sottolineato che non si tratta di chiedere impunità per le madri, ma di garantire un ambiente sicuro e adeguato per i bambini, evitando che paghino il prezzo più alto per le colpe delle loro madri.
Un dibattito delicato sui diritti delle detenute madri e dei bambini
La proposta di legge sul ddl sicurezza che riguarda le detenute madri solleva un dibattito delicato e complesso, che mette a confronto il diritto alla pena con i diritti dei bambini. È fondamentale trovare un equilibrio che garantisca l’applicazione della giustizia senza compromettere il benessere dei figli di donne detenute, garantendo loro un ambiente sicuro e adeguato per crescere e svilupparsi.