Assalto alla sede della Mondialpol a Sassari
Nella serata di ieri, un commando composto da circa venti malviventi ha assaltato la sede della Vedetta 2 Mondialpol, situata alla periferia di Sassari. L’azione criminale, organizzata nei minimi dettagli, ha visto l’utilizzo di mezzi meccanici motorizzati, armi tipo kalashnikov e giubbotti antiproiettili. Nonostante la violenza dell’attacco, la Mondialpol ha precisato in una nota che il caveau, il locale blindato che costituisce il cuore dell’edificio, non è stato espugnato dai rapinatori. I malviventi sono riusciti a impossessarsi solo di una parte del denaro contante presente in sede.
Prontezza del personale e sistemi di sicurezza
Secondo quanto dichiarato dalla Mondialpol, i sistemi di sicurezza hanno retto alla violenza dell’attacco. Il personale, nonostante la pressione del fuoco nemico e della guerriglia, è riuscito a mettere in atto le procedure di emergenza progettate per situazioni straordinarie. L’azienda ha sottolineato l’importanza delle proprie procedure, affinate in quasi cento anni di storia, e della preparazione del personale, che partecipa ogni anno a migliaia di ore di formazione.
Indagini in corso
La Mondialpol ha annunciato che collaborerà con le autorità per fornire tutto il supporto possibile alle indagini, che dovranno ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. I vertici dell’azienda sono già giunti a Sassari per un sopralluogo nella sede di Caniga, e nelle prossime ore verrà quantificato l’entità del bottino.
Un attacco ben organizzato
L’assalto alla sede della Mondialpol dimostra una pianificazione accurata da parte dei criminali, che hanno impiegato mezzi e armi pesanti. Il fatto che non siano riusciti ad espugnare il caveau potrebbe essere dovuto alla pronta reazione del personale e all’efficacia dei sistemi di sicurezza, ma anche a un possibile errore di valutazione da parte dei rapinatori.