Sollievo sui mercati dopo il primo turno
I mercati finanziari hanno espresso un iniziale sollievo dopo il primo turno delle elezioni presidenziali francesi, con la vittoria di Emmanuel Macron non essendo stata strabordata dalla candidata dell’estrema destra Marine Le Pen. La prospettiva di un Parlamento diviso, con probabilità ridotte per una maggioranza assoluta del Rassemblement National al secondo turno, è stata vista come il “male minore” rispetto allo scenario di politiche economiche espansive e potenzialmente destabilizzanti sia della destra che della sinistra.
Borse, obbligazioni ed euro hanno registrato un rimbalzo, con i listini di Parigi e Milano in testa, trainati dalle banche e dai titoli di Stato che avevano subito vendite dopo l’annuncio di elezioni anticipate da parte di Macron. Secondo Peter Goves, capo della ricerca sul debito sovrano dei Pesi sviluppati di Mfs, “un parlamento bloccato è lontano dall’essere politicamente ideale, ma non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato”.
Un ‘hung parliament’ come scenario più probabile
Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di Ig Italia, il rimbalzo dei mercati è dovuto alla diminuzione delle probabilità di una maggioranza assoluta per il Rassemblement National e all’aumento delle probabilità di un ‘hung parliament’, che potrebbe portare a un governo tecnico. Milano (+1,7%) e Parigi (+1,1%) hanno guidato la ripresa, seguite da Madrid (+1%), mentre Francoforte (+0,3%) e Londra (+0,03%) hanno registrato rialzi più contenuti.
Lo spread tra Oat e Bund è sceso di 7 punti base, a quota 150, mentre quello tra il Btp e i decennali tedeschi ha ceduto quasi 6 punti base, attestandosi a 74. Nonostante i segnali incoraggianti dall’inflazione tedesca, scesa a giugno al 2,2% dal 2,4% di maggio, i rendimenti delle obbligazioni hanno ripreso a salire (il Btp è arrivato al 4,1% e il Bund al 2,6%), influenzati anche dalle quotazioni in ascesa di Donald Trump dopo il primo confronto televisivo con Joe Biden.
Incertezza e prospettive future
Nonostante il sollievo iniziale, il quadro generale resta complesso e incerto. Goves ha sottolineato che “l’incertezza è elevata” e che “l’esito finale è ancora sconosciuto e inconoscibile, con un gran numero di contese a tre che complicano le cose”. Vincent Juvyns, global market strategist di Jp Morgan Asset Management, si è detto “un po’ sorpreso della reazione del mercato”, definendola “chiaramente prematura data la bassa visibilità per la prossima settimana” e alla luce di politiche fiscali di entrambi gli schieramenti “destabilizzanti per l’economia francese e per le prospettive del debito”.
L’impatto dell’incertezza sui mercati
L’incertezza che regna sull’esito del secondo turno delle elezioni francesi è un fattore determinante per la volatilità dei mercati finanziari. La prospettiva di un Parlamento diviso, con la possibilità di un governo tecnico, genera un’instabilità politica che può influenzare le decisioni degli investitori. È importante monitorare gli sviluppi politici e le reazioni dei mercati nei prossimi giorni, considerando che l’esito finale delle elezioni potrebbe avere un impatto significativo sull’economia francese e sull’eurozona.