La Corte Suprema nega l’immunità a Trump
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso una sentenza che stabilisce che l’ex presidente Donald Trump non è immune da procedimenti legali per azioni compiute nella sua veste privata. La decisione, presa con un voto di 7-2, apre la strada alla prosecuzione di un processo legale nei confronti di Trump, che era stato intentato da una donna che sosteneva di essere stata aggredita sessualmente da lui nel 2005.
Possibili rallentamenti nel processo
Nonostante la decisione della Corte Suprema, il processo potrebbe subire ulteriori rallentamenti. Infatti, i giudici hanno stabilito che sarà necessario distinguere tra azioni ufficiali e azioni private compiute da Trump durante il suo mandato presidenziale. Questo processo di distinzione potrebbe richiedere tempo e ulteriori argomentazioni legali.
Implicazioni della decisione
La decisione della Corte Suprema è significativa in quanto stabilisce un precedente importante riguardo all’immunità presidenziale. Se da un lato apre la strada alla responsabilità legale per azioni private, dall’altro potrebbe complicare il processo legale con la necessità di distinguere tra azioni ufficiali e private. Rimane da vedere come questo precedente si applicherà in futuro e quali saranno le sue implicazioni per i presidenti futuri.