La perdita del senso del tempo e della morte
Secondo lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli, vincitore del Premio Hemingway 2024 per la sezione “Avventura del pensiero”, i giovani di oggi hanno perso il senso del tempo e della morte. Per loro, il tempo non esiste, non c’è futuro, e la morte è un fatto banale. Questa mancanza di percezione, secondo Andreoli, potrebbe spiegare alcuni recenti episodi di violenza con protagonisti adolescenti e giovani.
“In questo orizzonte, da un lato uccidere è un gesto titanico che dà l’impressione di poter dominare la vita di un’altra persona, dall’altro diventa a sua volta un fatto banale”, ha spiegato Andreoli, evidenziando come la morte per i ragazzi non abbia più il significato di mistero e limite che aveva per le generazioni precedenti, ma si riduca a una dimensione superficiale o addirittura a un’opportunità per risolvere i conflitti.
Inoltre, secondo Andreoli, se il futuro non esiste più, non esistono neppure i desideri, cioè la capacità di immaginarsi un domani diverso.
L’amore come bisogno essenziale
Nel corso della sua intervista, Andreoli ha presentato il suo ultimo libro, “Lettera sull’amore (A tutte le età)”, edito da Solferino. Secondo lo psichiatra, l’amore è un bisogno essenziale ed esistenziale che riguarda tutti, non solo il rapporto di coppia, ma anche le relazioni tra genitori e figli, nonni e nipoti e così via.
“L’amore parte dalla consapevolezza della propria fragilità e nasce dall’unione di due fragilità. Qui non c’entra nulla la potenza: è piuttosto uno scambio tra fragilità per vivere meglio”, ha affermato Andreoli, sottolineando che dobbiamo recuperare il senso dell’amore, altrimenti “se perdiamo anche questo, le cose andranno proprio male”.
Riflessioni sulla prospettiva di Andreoli
Le parole di Andreoli sollevano un’importante riflessione sulla condizione dei giovani di oggi. La perdita del senso del tempo e della morte, seppur complessa e multifattoriale, potrebbe essere un sintomo di una società che sta perdendo i suoi punti di riferimento e che fatica a trasmettere ai giovani un senso di futuro e di speranza. La sua riflessione sull’amore, come bisogno essenziale e non solo come sentimento romantico, ci invita a riflettere sulla necessità di coltivare relazioni autentiche e profonde, basate sulla comprensione e sulla condivisione della fragilità umana.