Una serie di incidenti mortali sul Monte Bianco
Il massiccio del Monte Bianco ha registrato un tragico bilancio di quattro morti in due giorni, tra mercoledì e giovedì. Tre vittime si sono verificate sul versante francese, mentre una è stata registrata sul versante italiano. Gli incidenti si sono verificati nonostante le buone condizioni generali della montagna, come ha spiegato Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano, che ha sottolineato come la neve abbondante in quota, inusuale dopo anni di scarse precipitazioni e alte temperature, abbia rappresentato un fattore di rischio in alcuni casi.
L’ultima vittima: un alpinista polacco
L’ultima vittima è stata un alpinista polacco, deceduto giovedì mentre affrontava la via normale francese di ascesa al Monte Bianco. L’incidente è avvenuto nel canale del Gouter, a oltre 3.000 metri di quota, una zona nota per la sua pericolosità a causa di passaggi delicati e della caduta di frane e slavine. Secondo i gendarmi-soccorrittori del Peloton de gendarmerie de haute montagne (Pghm) di Chamonix, l’alpinista è morto a causa di una scivolata mentre era da solo.
Un altro incidente sul versante francese
Sempre giovedì, un alpinista taiwanese di 36 anni è morto dopo essere precipitato per 250 metri dallo sperone Frendo, sulla parete Nord dell’Aiguille du Midi, a oltre 3.200 metri di quota. L’uomo si trovava in una zona nevosa e non tecnica con un amico trentatreenne, ma i due non erano ancora legati quando il trentaseienne è precipitato. Il suo compagno di scalata ha solo sentito il rumore della caduta, senza assistere all’incidente.
Un escursionista muore in Savoia
Un escursionista cinquantenne è morto in Savoia, attorno ai 2.000 metri di quota, dopo essere scivolato ai piedi di una cascata, poco distante dall’itinerario del Tour du Mont-Blanc. Il suo corpo è stato trovato in tarda mattinata di giovedì da un altro appassionato di trekking. La gendarmeria di Modane ipotizza che l’escursionista sia scivolato dopo essersi avvicinato troppo al salto d’acqua, a circa 50 metri dal sentiero, tra il rifugio Croix du Bonhomme e il villaggio di Le Chapieux. Non ci sono testimoni della caduta e sono in corso accertamenti per determinare la dinamica dell’incidente.
La morte di un alpinista tedesco in Valle d’Aosta
Mercoledì, un alpinista tedesco di 54 anni è morto in Valle d’Aosta mentre stava scendendo dal rifugio Gonella (3.071 metri) con due compagni, dopo aver rinunciato a percorrere la via normale italiana al Monte Bianco a causa della scarsa visibilità. L’uomo è scivolato in un tratto innevato, non indossando i ramponi a differenza dei suoi amici. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita sul ghiacciaio del Miage.
La sicurezza in montagna
La tragedia sul Monte Bianco pone ancora una volta l’accento sull’importanza della sicurezza in montagna. Nonostante le condizioni generali possano apparire favorevoli, è fondamentale essere consapevoli dei rischi, come la presenza di neve in quota, anche in periodi in cui non ci si aspetterebbe di trovarla. È importante adottare le misure di sicurezza necessarie, come l’utilizzo di attrezzatura adeguata e la conoscenza del terreno, per evitare incidenti.