La tragedia nel Siracusano e il ricordo di Alfredino Rampi

Un bambino è morto in un pozzo artesiano nel Siracusano a causa del cedimento della copertura. La tragedia ha riacceso il dolore per la morte di Alfredino Rampi, avvenuta nel 1981 in un pozzo a Vermicino, e ha sollevato nuovamente la questione della mancanza di misure preventive.Daniele Biondo, già presidente di Centro Alfredo Rampi, ha espresso il suo dolore e la sua preoccupazione per l’accaduto, dichiarando: “Assistiamo avviliti a queste tragedie che avvengono sempre a causa dell’incuria. Come fu per Alfredino, mancano misure corrette di prevenzione”.

“Bravissimi nel soccorso, ma carenti nella prevenzione”

Biondo ha aggiunto: “Dopo l’incidente di Vermicino abbiamo sempre combattuto. Siamo bravissimi nelle manovre di soccorso, ma dal punto di vista della prevenzione siamo ancora lontani”.Le sue parole evidenziano un problema ricorrente: la capacità di intervento in situazioni di emergenza, spesso efficace, contrasta con una carenza di misure preventive volte a evitare che tragedie come questa si ripetano.

L’importanza della prevenzione

La tragedia nel Siracusano è un monito sull’importanza della prevenzione. È necessario investire in misure concrete per rendere sicuri i pozzi artesiani e altri luoghi potenzialmente pericolosi, evitando che si ripetano tragedie come quella di Alfredino Rampi. La prevenzione non è solo un dovere morale, ma un investimento per la sicurezza di tutti.

Di veritas

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